domenica 28 maggio 2017

Gente di rispetto

       Di natura sono molto rispettoso. Tratto le persone bene, con cortesia e - mi auguro - educazione. Sono molto dialettico, accetto i pareri e le opinioni altrui, con i quali amo confrontarmi.
     Faccio regali, pago ristoranti ed alberghi, cerco di dare prove tangibili della mia disponibilità, di animo e di mente.
       Non compio mai atti di ostilità, mai, perché trovo che sia preferibile gestire in altri modi i rapporti umani.
       Tendo a sottolineare la mia assoluta alterità rispetto a varie tipologie di persone, alterità che può piacere o meno, ma che per me è innegabile. Chiedo sommessamente che tale alterità sia rispettata, perché è parte fondamentale della mia identità.
       Quando sono oggetto di atti di ostilità aperta, o di riduzionismo, tendo a reagire molto duramente, perché è evidente che chi mi riserva tali trattamenti NULLA ha compreso di me. Tale constatazione è spesso molto dolorosa, ma mi ha accompagnato per tutto il corso della mia vita, fino a pochi mesi fa. A quel punto, ho preso delle decisioni: salvaguardare due tra le esperienze più belle da me compiute e parafrasarle all'interno di altrettanti romanzi, avendo cura di essere estremamente sincero, di mettere in gioco tutto me stesso.
       Il primo di questi romanzi l'ho scritto in meno di tre settimane e ora ha già trovato un editore (Idrovolante Edizioni) ed uscirà in settembre. L'altro lo sto scrivendo e sarà pronto tra qualche mese, compatibilmente con i miei impegni di lavoro.
       Ho fatto una scelta molto netta: sottrarmi alle dinamiche relazionali, spesso molto piccine e di bassa lega, e fare di questi due romanzi due piccoli monumenti miei personali a vicende che, per quanto talvolta molto tormentate, mi avevano visto particolarmente coinvolto e, pur essendo state fonti di dolore, erano state anche esperienze piacevoli.
       Mi sono invece sottratto a qualsiasi altra dinamica, mi sono per così dire (ma l'espressione è volgare...) "ritirato dal mercato", per cessare di essere vittima di giochi, giochini, giochetti, pulsioni da climaterio, che di fatto avevano avuto un'unica conseguenza: fare molto danno a me. Ho pensato che fosse inutile continuare a rimanere alla mercè di chi di me non voleva e forse non aveva nemmeno interesse a capire qualcosa. Così mi sono costruito in breve una dimensione autoreferenziale, dove mi sono messo al riparo dalle offese altrui.
       E' probabile che gli eventuali lettori del primo e poi - auspicabilmente! - del secondo romanzo potranno risultare sorpresi da ciò che ho scritto e scriverò, ma ero stanco di fare la vittima sacrificale, ergo mi sono raccontato in toto e così sia. Non spero di trovare più comprensione; sono solo lieto di aver potuto sperimentare un mio personale storytelling, che potrà piacere o meno. Il mio intento - per chi ancora non l'avesse compreso - è del tutto evidente: onde evitare di essere oggetto di sgradevolissimi giochini, pensamenti, ripensamenti e pentimenti, ho deciso di rovesciare il tavolo, raccontando me stesso. Non sono un personaggio facile e, con tutta probabilità, farò più orrore di prima, ma avrò compiuto un atto di coraggio. A me piace molto, il coraggio.

                    Piero Visani



Nessun commento:

Posta un commento