martedì 16 maggio 2017

"La nostra sicura sorte sarà certo la morte"...

       Ha perfettamente ragione Silvio Berlusconi a sostenere che - quanto meno in Paesi invecchiati e morenti come Italia e Francia - solo il moderatismo può vincere, in sede elettorale. E' piuttosto vero: per gente che ha come futuro la tomba e come presente le "penzioni", non c'è nulla che faccia più paura delle "avventure" e dell'"avventurismo" rappresentato da un po' di audacia. Molto meglio poter "contare" sul fatto che "la nostra sicura sorte sarà certo la morte". Dopo tutto, si vive di certezze, no...?
       Il corollario a questa audace impostazione è che, spesso e volentieri (anche se non nel caso di Berlusconi, ovviamente), in questo modo si finisce al governo con le idee degli altri, non si riesce (anzi neppure si prova) a cambiare niente e tutto continua come se niente fosse, perché questa è l'essenza del moderatismo: mantenere tutto uguale fino a che morte non sopravvenga (a parer mio, poi, a nutrire certe idee morte è già sopravvenuta...).
       Non c'è dubbio, questa è sicuramente grande politica...! Mia madre, che ha quasi 96 anni, commentando queste uscite dell'uomo di Arcore, scrolla il capo e sbotta": "Quello è un vecchio...!" Anche chi lo segue e tutti gli apologeti - richiesti e no - del moderatismo, mamma! - aggiungo io. Sono "il giorno dei morti viventi", gli zombie della politica. Abbondano e amano soprattutto i vitalizi, anche se, a rigor di logica, dare un vitalizio a un "morto vivente" è una parziale contraddizione, o no...?

                     Piero Visani



      

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