Nella seconda metà di febbraio del 1881, mentre era in corso la ribellione dello Stato boero del Transvaal contro il dominio britannico, una piccola forza inglese composta da parti di vari reggimenti, tra cui i Gordon Highlanders (appena arrivati dall'India e primo reparto ad operare in Africa con le nuove divise kaki), venne spinta in avanti dal generale Sir George Pomeroy Colley, alto commissario di Sua Maestà per l'Africa Sudorientale. Colley non aveva alcuna esigenza immediata di avanzare, visto che era annunciato l'arrivo di cospicui rinforzi dalla madrepatria, ma era consapevole del fatto che essi erano guidati da un generale di anzianità superiore alla sua, Sir Frederick Roberts, il quale ovviamente lo avrebbe sostituito nel comando.
Colley decise quindi di spingersi imprudentemente in avanti, alla ricerca di un successo militare che illustrasse la sua persona. Tuttavia, egli scelse di marciare verso le posizioni boere con meno di 650 uomini al suo comando. Grazie allo slancio dei Gordon Highlanders, egli riuscì a raggiungere la vetta della Majuba Hill, da dove contava di attaccare i Boeri. Tale attacco, tuttavia, non venne mai lanciato e i Boeri, perfetti conoscitori del terreno, partirono al contrattacco, utilizzando una tecnica di combattimento al momento sconosciuta dagli eserciti europei. I loro reparti, di consistenza più o meno simile a quella britannica, si mantennero infatti costantemente al coperto e fortemente dispersi, e si preoccuparono di colpire gli inglesi solo grazie alla potenza, alla frequenza e soprattutto alla mortifera precisione del loro fuoco di fucileria. In pratica, grazie ai fucili molto efficienti di cui erano dotati, i Boeri non ebbero bisogno di lanciarsi allo scoperto nella loro ascesa verso il culmine della Majuba Hill, ma si preoccuparono soprattutto di infliggere ai britannici il maggior numero di perdite possibili sparando da posizioni ben protette; perdite moltiplicate anche dal fatto che, in un teatro operativo come quello sudafricano, quasi tutti i reparti inglesi vestivano ancora le loro tradizionali giacche rosse, mentre i Boeri potevano mimetizzarsi alla perfezione nel terreno essendo tutti vestiti con abiti civili di colore marron.
Questo tipo di tattica sorprese e sconcertò profondamente i britannici, i quali si aspettavano un assalto frontale in piena regola e subirono invece una terribile grandinata di colpi sparati da considerevole distanza, ma estremamente precisi. Nel mentre il computo delle perdite saliva, la determinazione a resistere delle truppe inglesi venne progressivamente meno, il panico si diffuse e i soldati cominciarono a correre il più rapidamente possibile giù dalla sommità della collina, onde trovare scampo. Il generale Colley tentò di fermarli, ma venne ucciso da alcuni tiratori scelti boeri, mentre ben 283 uomini, su un totale di meno di 650, caddero uccisi, feriti o prigionieri (al confronto, i Boeri ebbero solo un morto e 6 feriti, indizio inequivocabile dell'efficacia delle loro tattiche). Al momento del collasso delle truppe inglesi, il tenente MacDonald, dei Gordon Highlanders, raccolse intorno a sé una ventina di membri del suo reggimento (vedere l'illustrazione) e tenne la posizione fino a che solo lui e un altro soldato non vennero uccisi o feriti. A quel punto, decise di arrendersi.
Scosso dall'esito di quel piccolo scontro e dai modi con cui esso si era sviluppato, il governo di Londra preferì fare la pace con le repubbliche boere. Molto stranamente, nessuno, in ambito militare, parve soffermarsi granché sulla singolare modalità con cui i Boeri avevano attaccato la Majuba Hill, cioè puntando tutto sull'intensità e la precisione del fuoco di fucileria a lunga e media distanza. In quel combattimento, in effetti, erano presenti, in nuce, caratteristiche tipiche di conflitti futuri, ma agli Stati Maggiori delle più importanti potenze europee, fatta forse parziale eccezione per quello tedesco, le più significative peculiarità dello scontro di Majuba Hill parvero completamente sfuggire.
Piero Visani
Nessun commento:
Posta un commento