Il fatto che un ex-vicepresidente degli Stati Uniti lamenti interferenze russe sulla politica italiana è una barzelletta neppure troppo ben riuscita. Si capisce il senso di fastidio di un padrone per eventuali ingerenze non gradite nelle colonie o nei protettorati USA, ma, al di là di questo, con quale faccia vengono fatte talune affermazioni? L'unica preoccupazione che è sempre esistita in questo Paese, a livello di classe politica, è stata costantemente quella di leccare le terga a Washington, a meno che non si volesse fare la fine di Enrico Mattei, Aldo Moro o Bettino Craxi. Come avvertimenti sulla "giusta linea" da seguire, erano un pochino di più che semplici interferenze. O no?
Piero Visani
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