E' un lavoraccio, scrivere questo secondo volume di "Storia della guerra", mentre si prepara la pubblicazione del primo. Ma è pure una bella impresa, una di quelle che si affrontano per lasciarsi dietro qualcosa di sé. Una sorta di filiazione intellettuale, uno sforzo per cercare di diventare memoria. Meglio farlo prima che sia anagraficamente troppo tardi. Probabilmente, è un qualcosa che devo a me stesso e alla mia visione del mondo, ergo devo scriverlo.
Piero Visani
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