Non è molto elegante, per un autore, promuovere le proprie opere. Tuttavia, non potendo contare che su poche recensioni di generosi amici e su qualche presentazione pubblica, per quanto molto qualificata, e senza avere alcuna speranza di un "passaggio" televisivo, mi prendo la libertà di segnalare il mio libro Storia della guerra dall'antichità al Novecento (Oaks Editrice, Milano 2018, 195 pagine, prezzo 18 euro) come una possibile lettura vacanziera, da rilassanti momenti di riposo.
E' un saggio, non un romanzo, dunque sicuramente induce molti a pensare che si tratti di una lettura un po' noiosa, molto "ingessata", adatta solo a specialisti e/o ad appassionati. In realtà, ho cercato di scrivere l'esatto contrario di tutto questo, per realizzare un'opera leggera, facilmente fruibile, adatta anche e soprattutto a non specialisti, ma a lettori comuni, appassionati di storia, alla ricerca di una lettura semplice ma non superficiale; leggera ma stimolante; attenta a far riflettere, ma anche a non annoiare.
Tutti i capitoli sono brevi, pur se scritti fittamente e ricchi di note bibliografiche, ma queste ultime non interferiscono in alcun modo sullo sviluppo della trattazione, per cui possono essere tranquillamente saltate, se non interessano il lettore, senza che la sua comprensione del testo ne risenta, mentre possono essere utilizzate da quei lettori che, incuriositi da un argomento, vogliano approfondirne la conoscenza mediante la lettura di altri libri.
Pur rendendomi conto di risultare poco credibile, devo dire che, fino ad oggi, non sono stati pochi i lettori che hanno voluto testimoniarmi la loro soddisfazione per la lettura di un testo che li ha interessati e appassionati, risultando lieve e non specialistico, facendosi leggere quasi di un fiato, così come non sono stati pochi i docenti di scuola media superiore che l'hanno consigliato come lettura estiva ai loro studenti, sapendo che non avrebbe fatto loro odiare la storia, neppure quella militare.
Ho scritto un post che è un "marchettone", ne sono consapevole. Come d'abitudine, combatto le mie battaglie con le poche armi di cui dispongo.
Piero Visani
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