A poco più di trent'anni, sono stato per alcuni anni assistente/factotum dell'ambasciatore Edgardo Sogno, medaglia d'oro della Resistenza, poi rimasto coinvolto nella nota questione del "golpe bianco".
L'uomo - di grande classe e assai gradevole - era solito raccontarmi che, quando l'aviazione alleata, durante il secondo conflitto mondiale, si affacciava sul cielo di Torino, lui era molto contento e sperava che i bombardamenti fossero decisamente più precisi che nella realtà, "perché in tal modo sarebbe finito prima il conflitto", per rifiuto della popolazione di sopportare ancora il fascismo.
Io ascoltavo - io di norma ascolto sempre molto - e non commentavo, non ne avevo l'età né tanto meno l'autorevolezza. Nel mio cuore giovanile, a me quello pareva un atteggiamento altamente disfattista.
Sono lieto, da allora, di essermi beccato più volte l'accusa di disfattismo, perché così posso dire di aver imitato una medaglia d'oro della Resistenza...
I "padri della Patria" ci aiutano sempre a capire tante cose e non mi è chiaro, invece, come mai io - nell'imitarli oggi ed auspicando la stessa fine per il regime attuale - possa essere solo un reprobo. Devo sicuramente appartenere a una razza inferiore, ma non so se i "democrats", così squisitamente antirazzisti, avranno mai il coraggio di dirmelo... Io son qui, comunque. Attendo fidente...
Piero Visani
Piero Visani