Sono sempre giornate piuttosto faticose, dove alle tirate complottiste si mescolano le geremiadi ufficiali. Personalmente, su questi temi a me piace una terza posizione, fatta di revisionismo attivo, che non parla di complotti e non chiude nemmeno deliberatamente gli occhi di fronte a realtà e indizi talvolta assolutamente inquietanti. Detesto l'atteggiamento di coloro che, avendo un buon posto di lavoro o un'ottima professione, negano che esista una crisi economica o che sia grave: forse non girano per le città, o solo per certi quartieri. O quella di coloro che - fiscalmente previdenti e scaltriti - hanno il conto alle Cayman e dicono che in Europa la fiscalità è assolutamente equilibrata e non vessatoria...
Nel caso dell'11 settembre, come in non pochi altri, le "verità rivelate" fanno acqua da molte parti, il che non significa assolutamente affermare che i fatti non siano andati come raccontato, ma soltanto sforzarsi di sottoporre le affermazioni in merito ad essi a un processo di revisione continua, che è quello tipico di ogni dinamica storica, a meno che di storia non si tratti, ma di catechismo dei vincitori.
La polemica contro il complottismo e contro le lunatic fringes è in effetti assolutamente legittima, specie quando evidenzia certi sfrondoni che sono stati presi dalle medesime, in quanto dimostra concretamente che la verità è un'altra. Lo è molto meno, per contro, quando si preoccupa di IMPORRE una "verità" che molte attestazioni rendono quanto meno discutibile, contrapponendo a una ricerca di approfondimento UN ATTO DI FEDE. Questo è francamente inaccettabile. Niente è andato in un certo modo perché la verità ufficiale pretende che sia andato in quel certo modo. Quello non è un atteggiamento serio, è solo un atteggiamento politico, politicamente di parte. Nulla vieta di assumerlo, ovviamente, ma dire che si tratti di "verità rivelata" in quanto "verità ufficiale" fa davvero sorridere.
Questa è la ragione per cui chi scrive ritiene che sia meglio mettere in discussione tutto, sia i "complottismi" sia le "verità rivelate": i primi sono sicuramente pieni di cospicue fole. LE SECONDE ANCHE... E si tratta di capire allora se i falsi che scelgo io, in quanto "falsi d'autore", siano migliori di quelli che cerchi di individuare tu, povero monatto...
Se queste sono posizioni serie, allora viva la cialtroneria (che poi non sempre è tale...).
Piero Visani
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