venerdì 15 settembre 2017

Gli anni che verranno

       Ogni volta che, in questa "espressione geografica", si parla di provvedimenti liberticidi, il borghese nostrano - moderato e demente (è una tautologia...) - sorride, sghignazza, lancia anatemi a carico di chi si avventa in previsioni varie. Esperto di politica internazionale grazie a "Risiko" e di economia grazie a "Monopoli", nutre solide certezze, tutte smentite dai fatti, ma di cui non si è accorto (per la precisione, né delle certezze né tanto meno dei fatti...).
       Un tempo, la sola idea del sequestro dei conti bancari anche per motivazioni debolissime e non confortate da una sentenza della magistratura, era ipotesi assolutamente impensabile. Ora è pratica quotidiana.
       Un tempo, passare alla difesa l'onere della prova era cosa assolutamente impensabile, su questioni fiscali aut similia. Ora è pratica quotidiana.
       Un tempo, i controlli su tutto e tutti - meno i "migranti", ovviamente - erano opzione da Stato totalitario, ora sono prassi quotidiana.
       Un tempo, la sola ipotesi di sequestrare case private e alloggi sfitti per ospitare "risorse" avrebbe provocato una levata di scudi. Ora accadrà a breve.
        Quindi sentirsi ridere in faccia quando si sostiene - come fa chi scrive - che in futuro sarà vietato l'espatrio dei giovani, in particolare di quelli acculturati, può essere accettabile (dopo tutto risus abundat in ore stultorum...), ma non cambia il fatto che questo divieto sarà applicato, come quello all'uso di contanti e come tanti altri. La democrazia totalitaria, infatti, si basa esclusivamente su DIVIETI, tutti imposti per il nostro bene...
       La deriva totalitaria di questa democrazia-farsa è pienamente in atto e si accentuerà giorno dopo giorno. Per ora siamo ai reati d'opinione e a quelli fiscali, ma il resto sta arrivando pian piano. Sotto il profilo della democrazia totalitaria, del resto, l'Italia è ormai considerata un Paese laboratorio e anche Mutti Merkel - che sicuramente sente fremiti profondi quando può occuparsi delle "vite degli altri", come faceva con profitto quando era saldamente radicata nelle strutture della DDR, noto fenomeno di liberalismo politico... - ritengo che guardi con interesse a un Paese dove gli sviluppi futuri dell'Eurolager (vale a dire la trasformazione del medesimo in un lager tout court, secondo le note inclinazioni del popolo ispiratore...) vengono svolti con un certo anticipo rispetto al resto dell'universo concentrazionario europeo.
       Non ho altri commenti da fare, per ora. Per rimanere in metafora potrei dire: "Io mi sto preparando, è questa la novità", ma mi ci sto preparando da una vita, per cui...

                                Piero Visani


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