martedì 12 settembre 2017

Militaria

       Qualche volta sono bonariamente accusato da amici di parlare troppo spesso di questioni militari straniere. E' vero, ma, pur avendo avuto una forte identità nazionale, da giovane, da tempo l'ho persa del tutto. E' molto probabile che, sentendola risuonare con le dovute note, sarei in grado di recuperarla in fretta o addirittura in immediato (un po' come Marcello Mastroianni in Allosanfan: "Ma allora è vero, Allosanfan!!), ma da tempo preferisco vivere in una mia dimensione personale, da vagabondo dell'esistenza e perfetto apolide (e anarchico).
       Tuttavia, per rimediare almeno in parte a questa mia presunta carenza, sopperisco oggi con la foto del generale Enrico Frattini (1891-1890), napoletano di origine, comandante della Divisione "Folgore" a El Alamein. Proveniente dall'Arma del Genio, qua e là si legge che sarebbe stato l'unico ufficiale generale del Regio Esercito ad accettare il comando di una divisione ritenuta "di non chiara utilità di impiego" (sic) ed eccessivamente "politicizzata" (come dire: poco o punto monarchica e più orientata come simpatie verso il regime. Anche questa, un'affermazione tutta da discutere...). Il che va ad onore del suo coraggio e del suo anticonformismo (peculiarità, quest'ultima, assai rara nel nostro Paese...), e chiarisce la modernità, la lungimiranza e l'aggiornamento tecnico-tattico e strategico della nostra classe militare dell'epoca...
       Il resto è Storia e non sarò certo io a volerla/poterla riscrivere, ma è storia di quella non enorme quantità di imprese militari italiane della Seconda Guerra Mondiale di cui non solo NON ci dobbiamo vergognare, ma possiamo pure esaltarci.

                        Piero Visani



Nessun commento:

Posta un commento