venerdì 20 ottobre 2017

Ossessioni

       Prendo atto - con estremo "piacere" - che il Comune di Torino, come molte altre "amministrazioni" pubbliche, è ossessionato dalla mia salute e da quella pubblica. Divieti di qui e di là, compresi quelli - tipo il divieto di utilizzare l'auto - che impediscono di recarsi nei luoghi di lavoro.
       Non analoga ossessione "virtuosa" viene palesata dalle "amministrazioni" pubbliche quando si tratta di tutelare la mia salute economica, dal momento che tra multe, balzelli, tasse, imposte e cartelle varie, potrei anche fare a meno di recarmi al lavoro e fare alle "amministrazioni" pubbliche un bonifico mensile.
       La "qualità della vita" - scopro ovviamente a mie spese - passa dal fatto se io riesca a respirare o no. Che mi appresti a vivere, se non sotto i ponti, in abitazioni neppure più riscaldate per impossibilità di pagarmi il riscaldamento, quello alla pubblica "amministrazione" non interessa in alcun modo.
       Più che mai, funzione e finzione tendono a fondersi, in una fusione funeraria che è l'essenza della nostra vita nel migliore dei mondi possibili, quello democratico, nella sua versione "scemo-grillina". Che naturalmente - continuando così e fatti salvi i soliti beati possidentes - presto diventerà una "Antologia di Poon [si può scrivere così "Po", per pronunciarlo all'americana...?] River".

                       Piero Visani





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