L'euforia per la nascita di
Helmut incoraggiò i Goebbels a concedersi nuovi lussi. In un primo tempo
valutarono l'acquisto della villa di Kladow, poi misero gli occhi su di una
dimora in stile inglese ben più grande sull'isola di Schwanenwerder, bagnata
dalle acque del lago Wannsee. Hitler dimostrò ancora una volta la sua generosa
benevolenza non solo riconoscendo al suo
ministro un consistente aumento dell'indennità, ma anche convincendo l'editore
Amann ad anticipare la somma necessaria a soddisfare l'ultimo capriccio
immobiliare dei Goebbels. Nei mesi successivi la loro situazione finanziaria
migliorò ulteriormente grazie alla generosa offerta di Amann di acquistare per
una somma considerevole, da versare in rate annuali, i diari del ministro della
Propaganda, da pubblicare venti anni dopo la sua morte. Liberati dal peso di
ogni preoccupazione materiale, i Goebbels non esitarono a regalarsi due nuove
imbarcazioni a motore, una per le uscite in compagnia del Führer,
l'altra più piccola per Magda ed i bambini. Anche il parco auto fu arricchito
di una nuova auto sportiva e di una Limousine per gli impegni ufficiali.
La proprietà di Schwanenwerder fu ristrutturata ed arredata senza badare a
spese, a dimostrazione della riconoscenza verso il Führer fu allestita una dépendance
a lui riservata. L'inaugurazione il 20 aprile del 1936, in occasione del suo
compleanno, fu un successo per i Goebbels, Hitler estasiato promise di “far
loro visita molto spesso”. E mantenne la sua parola.
Mentre Magda era impegnata a
sovrintendere il lavoro delle governanti ed a formulare risposte gentili alle
donne tedesche che le scrivevano nella speranza di risolvere i loro guai,
Joseph continuava a collezionare successi politici e conquiste femminili. All'inizio
di giugno del 1936, durante una passeggiata serale sull'isola di Schwanenwerder,
Joseph ebbe l'occasione di approfondire la conoscenza dell'attrice ceca Lìda
Baarova, che abitava insieme a Gustav Fröhlich, una delle star più
popolari del cinema tedesco, in una villa poco lontano dalla sua. L'attrice
ventunenne, la cui prorompente bellezza non passava certo inosservata, aveva
già incontrato il ministro della Propaganda in occasione della proiezione in
anteprima di un suo film “L'ora della tentazione”, ma non avevano potuto
scambiarsi che poche frasi di circostanza. Nella quiete crepuscolare dell'isola
di Schwanenwerder la brillante
conversazione di Goebbels non stentò a destare l'interesse della ragazza che
insistette per mostrargli la villa in cui viveva con il fidanzato. Qualche
settimana più tardi il ministro ricambiò la cortesia invitando la coppia,
insieme ad altri ospiti, ad una escursione a bordo del suo yacht. A sera
Fröhlich dovette lasciare la compagnia a causa di precedenti impegni di lavoro,
Lìda invece rimase a bordo dello yacht a fare le ore piccole.
La rivelazione, sussurratagli da Alfred Rosemberg,
l'ideologo del partito, secondo cui Magda avrebbe avuto alcuni anni prima una
breve relazione con Kurt Lüdecke, un militante nazista costretto a riparare
all'estero nel 1934 a causa della sua posizione critica verso il regime, fornì
a Goebbels il pretesto che cercava per concedersi, senza rimorsi, una
distrazione sentimentale.
Neppure la quinta gravidanza di Magda interruppe la
strategia seduttiva messa in atto da Joesph, che provava verso Lìda qualcosa di
più profondo ed intrigante di una semplice attrazione sessuale, anzi la favorì.
Un ciclo di cure in una clinica esclusiva di Dresda costrinse Magda ad
allentare per alcune settimane il controllo sul tempo libero del marito, che
poté così dedicarsi senza impacci alla conquista del cuore della bella attrice.
Alle apparizioni pubbliche al congresso del partito di Norimberga, al teatro
dell'opera di Berlino, alle prime
cinematografiche seguirono gli incontri clandestini. Alla fine dell'estate del
1936 Joseph e Lìda erano già amanti. Nelle registrazioni sul suo diario
Goebbels espresse la propria euforia per la conquista ottenuta: “E' successo un
miracolo”, “La vita tumultuosa è la più bella”. Al contrario le annotazioni sul
clima familiare e sul rapporto con Magda assunsero toni colmi di disgusto e di
fastidio.
Il primo ad accorgersi della tresca, nell'inverno del
1936, fu Fröhlich che reagì affrontando Goebbels a viso aperto. Nell'alta
società di Berlino si diffuse rapidamente la diceria, priva di ogni riscontro,
secondo cui l'attore avrebbe addirittura schiaffeggiato il potente ministro
prima di rassegnarsi a rinunciare per sempre alla sua fidanzata.
Le voci sempre più insistenti
di una relazione tra Joseph e Lìda non risparmiarono Magda che si affrettò a
chiedere spiegazioni al marito. Facendo appello a tutte le sue capacità
persuasive, Joseph la convinse di aver resistito alla tentazione di sedurre la
giovane attrice. Tale spudorata menzogna rassicurò per il momento Magda, le cui
condizioni di salute destavano nuovamente preoccupazioni.
Il cottage di Lanke
sul lago Bogensee, offerto a Goebbels in uso gratuito e perpetuo dal municipio
di Berlino nel quadro delle celebrazioni per il decimo anniversario della sua
nomina a Gauleiter, divenne l'appartato teatro degli incontri amorosi
con Lìda. Qui attorniato dal silenzio della foresta, in compagnia di una
ragazza innamorata e passionale, dimenticava le tensioni e gli affanni e
ritrovava la felicità che da tempo aveva perduto tra le mura domestiche. Il
legame con Magda rimaneva comunque profondo, all'inizio di febbraio del
1937, quando i suoi disturbi cardiaci si aggravarono Joseph in preda
all'angoscia accorse al suo capezzale. Sul suo diario annotò: “Io non posso
assolutamente immaginare una vita senza Magda. Che Dio la protegga!”
Il 19 febbraio, con due mesi
di anticipo sulle previsioni, Magda partorì una graziosa bambina perfettamente
sana, a cui fu dato il nome di Holde. La felicità per il lieto evento fu
offuscata dallo stato di prostrazione in cui si trovava Magda. Il suo medico di
fiducia, il dottor Stoeckel, le prescrisse un lungo periodo di riposo assoluto
e le consigliò vivamente di evitare altre gravidanze per almeno due anni.
Durante la convalescenza di Magda, Joseph rimase a Schwanenwerder
con i figli, colmandoli di regali. Ad allietare la sua solitudine c'era Lìda, a
cui consegnò la chiave di un accesso secondario alla proprietà di Lanke.
Zelante ministro e padre affettuoso di giorno, la sera amante focoso, la doppia
vita di Goebbels proseguì indisturbata anche quando Magda, recuperate le forze,
fu dimessa. Benché fosse infatuato della
sua Liduška, come affettuosamente la chiamava nell'intimità, non volle rinunciare del tutto ai suoi
diritti di marito. Il consiglio del dottor Stoeckel fu ignorato, ad agosto
Magda era incinta per la sesta volta.
Per non affaticarsi troppo Magda si ritirò quasi del
tutto dalla vita mondana e si stabilì a
Schwanenwerder anche durante il periodo invernale. Usando come pretesto
i suoi pressanti impegni Joesph si estraniò gradualmente dalla routine
familiare. Compariva a Schwanenwerder
per brevi visite, poi rientrava in tutta fretta a Berlino oppure a Lanke, dove
lo attendeva, docile e seducente, la sua Liduška. La sgradevole prospettiva di
dover trascorrere, anche solo saltuariamente, una notte sotto lo stesso tetto
della moglie, lo spinse a far allestire all'interno della tenuta il Kavaliershaus,
una foresteria a suo uso esclusivo. Magda non si oppose a queste
trasformazioni, forse constatando che la vita separata che conducevano in fondo
giovava ad entrambi. Il sospetto dell'infedeltà talvolta tornava a sfiorarla,
ma non immaginava che suo marito intrattenesse una relazione stabile con
un'altra donna, meno che mai con la Baarova, anche se la folgorante rapidità,
soprattutto per un'attrice straniera, con cui procedeva la sua carriera
cinematografica avrebbe dovuto metterla in allarme.
Nel maggio del 1938 la nascita di un'altra bambina,
Hedda, sembrò ancora una volta rasserenare la vita coniugale dei Goebbels. Ma
se Magda era appagata dal suo ruolo di madre, dal suo status sociale e
dall'intimità con il Führer, Lìda al contrario si sentiva frustrata,
ambiva ad uscire dalla clandestinità. A lungo si illuse che Joseph avrebbe
potuto un giorno divorziare da Magda, poi dovette rassegnarsi ad una soluzione
di compromesso. Nell'estate del 1938, Goebbels tentò goffamente, proponendo a
Magda un improbabile ménage à trois, di accontentare l'amante senza
esporsi al rischio di un scandalo che avrebbe potuto travolgerlo.
Secondo la testimonianza
rilasciata a Meissner dall'ex cognata e confidente di Magda, Ello Quandt,
Goebbels in un giorno di luglio del 1938 avrebbe telefonato a Schwanenwerder
per annunciare il suo prossimo arrivo in compagnia di Lìda Baarova. Magda, che
conosceva l'attrice, non si sarebbe stupita di quella visita inaspettata.
Attorno alla tavola imbandita per il the del pomeriggio, Joseph di punto in
bianco avrebbe dichiarato il suo amore per Lìda, poi si sarebbe affrettato a
rassicurare Magda circa il suo futuro: nessuno avrebbe minacciato il suo ruolo
di madre e di moglie ufficiale. Magda, pietrificata difronte a tanta
spudoratezza, non sarebbe riuscita ad articolare neppure una parola di
protesta. Goebbels avrebbe scambiato il suo silenzio per un rassegnato assenso
e commosso l'avrebbe addirittura ringraziata. Il grottesco malinteso si sarebbe
reso evidente qualche settimana più tardi, quando Lìda insieme ad altri amici
fu invitata a trascorrere il fine settimana sull'isola di Schwanenwerder.
Durante una crociera sul lago Wannsee, incurante degli sguardi attoniti della
moglie e degli altri ospiti, Goebbels avrebbe colmato Lìda di amorevoli
attenzioni. Un comportamento così scandaloso ed umiliante avrebbe costretto
Magda a reagire. Dopo essersi consultata con Göring, che grazie alle
intercettazioni telefoniche sapeva tutto delle relazioni extraconiugali del
ministro della Propaganda e non vedeva l'ora di assistere alla sua caduta in
disgrazia, Magda prese appuntamento con Hitler per comunicargli il terribile
affronto di cui era stata vittima. Il Führer,
che in virtù del loro accordo prematrimoniale si considerava parte integrante
della famiglia, si mostrò affettuoso e comprensivo verso Magda, ma si rifiutò
di dare il suo avallo ad un divorzio che avrebbe minato la credibilità morale
del suo regime, già offuscata dal caso von Blomberg, il ministro della Guerra
che aveva sposato una donna molto più giovane di lui dal passato tutt'altro che
irreprensibile, e dal caso von Fritsch, il capo di stato maggiore dell'esercito
accusato, ingiustamente, di frequentazioni omosessuali. Inoltre, lo scandalo
della relazione tra il ministro della Propaganda ed un'attrice di nazionalità
ceca avrebbe avuto inevitabili ripercussioni politiche in una fase in cui i
rapporti con il governo di Praga erano tesissimi a causa della rivendicazione
tedesca della regione dei Sudeti.
Pur scartando l'ipotesi del
divorzio, Hitler si impegnò con Magda ad usare tutta la propria influenza
affinché il suo ministro si separasse definitivamente dalla Baarova. Gli fu
sufficiente una severa ramanzina per ottenere che Goebbels, sconvolto più dalla
prospettiva di perdere l'approvazione del suo idolo che da quella di rinunciare
alla moglie ed ai figli, esaudisse prontamente il suo desiderio. Sul diario
registrò il suo stato d'animo dopo il colloquio con il Führer: “Prendo
delle decisioni molto gravi. Ma irrevocabili. Salgo in macchina e vago per
un'ora senza meta, il più lontano possibile. Mi pare di vivere in un sogno. La
vita è così dura e crudele... Ma il dovere è al di sopra di tutto.” Con una
telefonata “lunghissima e dolorosissima” informò la Baarova della decisione che
era stato costretto a prendere.
Goebbels passò le settimane successive ad autocommiserarsi,
ricercando una consolazione nell'affetto della madre e persino nella
cameratesca solidarietà di un nemico di vecchia data come Göring, poi trovò il
coraggio di affrontare Magda che, pur ostinandosi in un atteggiamento “duro e
crudele”, gli concesse una tregua per salvare le apparenze. Nel settembre del
1938 tornarono a mostrarsi in pubblico insieme, anche se tra loro era calato il
gelo. Magda non era però intenzionata a protrarre all'infinito quella farsa,
perciò ruppe ben presto la fragile tregua, Joseph reagì affidando al suo più
stretto e fidato collaboratore, Karl Hanke, il compito di fare da mediatore per
ammorbidire l'intransigenza della moglie.
La speranza di Goebbels di poter sfruttare a proprio
favore l'amicizia tra Hanke e Magda, alimentata dalla reciproca stima e dai
comuni interessi, dall'architettura all'equitazione, si rivelò del tutto vana.
Hanke non esitò a tradire la fiducia del suo superiore, non solo schierandosi
dalla parte di Magda, ma addirittura fornendole ulteriori prove delle infedeltà
del marito. Secondo la testimonianza di Ello Quandt, Hanke avrebbe stilato un
elenco di una quarantina di donne che nel corso degli anni avevano frequentato
l'alcova del ministro della Propaganda, si sarebbe inoltre dichiarato disposto
a deporre davanti ad un giudice in caso di divorzio.
La coraggiosa presa di
posizione di Hanke non fu dettata soltanto dallo sdegno per il comportamento
immorale di Goebbels, ma anche dal segreto desiderio di fare breccia nel cuore
di Magda.
Goebbels, forse informato dal
capo della Polizia di Berlino, Helldorff, si accorse del tradimento di Hanke,
accantonò quindi l'ipotesi di una riconciliazione anche solo di facciata con la
moglie. Il divorzio gli parve l'unica strada percorribile, rimaneva però un
ostacolo insormontabile: il Führer.
Il 23 ottobre del 1938 i Goebbels furono convocati da
Hitler sull'Obersalzberg per discutere del futuro del loro matrimonio. Joseph
tentò debolmente di sostenere la sua opinione favorevole al divorzio, poi
dovette piegarsi all'appello al senso del dovere formulato da Hitler. Magda si
mostrò dapprima un po' riottosa, poi si rassegnò a cedere . La decisione sul
divorzio fu rimandata di almeno tre mesi. I fotografi si incaricarono di
immortalare a beneficio della stampa di regime i coniugi nuovamente sorridenti
ed apparentemente sereni durante il loro breve soggiorno sulle sulle Alpi
bavaresi.
Risolte, almeno temporaneamente le questioni personali,
Hitler mise al corrente il suo ministro della sfida che la Germania nazista
avrebbe dovuto affrontare nei prossimi anni. Il conflitto con l'Inghilterra era
inevitabile, il vincitore avrebbe conquistato l'egemonia sul continente
europeo. Difronte ad una sfida così impegnativa e gravida di conseguenze ogni
brama personale doveva essere messa a tacere. La ritrovata intimità con il Führer,
unita alla grandiosità dello scenario politico tracciato dalle sue parole,
fornì a Gobbels una adeguata consolazione al sacrificio privato che gli era
appena stato imposto.
Tornati a Berlino i Goebbels
tentarono nuovamente di definire una formula accettabile di convivenza, senza
tuttavia riuscirci. Ogni discussione si traduceva in una guerra di nervi che
approfondiva la distanza tra loro. Così Goebbels descrisse il suo stato d'animo
in quel periodo: “Non lo auguro neanche a un cane di vivere così!” Non meno
affranta era la Baarova che, oltre a dover rinunciare al proprio amante, vide
sfumare la sua carriera artistica. Qualche tempo dopo il compromesso definito
sull'Obersalzberg, il capo della Polizia di Berlino convocò l'attrice
ingiungendole il divieto sine die di esibirsi in pubblico sul territorio
del Reich.
Oppresso dall'inferno
domestico in cui Magda lo costringeva, Goebbels orientò tutte le proprie
energie nell'unica attività che poteva consentirgli di riconquistare
completamente la fiducia del Führer: la
sobillazione antisemita del popolo tedesco. Già dopo gli accordi di Monaco
aveva provveduto ad inasprire il clima antisemita che la crisi dei Sudeti aveva
temporaneamente attenuato. L'assassinio a Parigi del diplomatico Ernst vom Rath
per mano di uno studente ebreo, Herschel Grynszpan, intenzionato a vendicare
l'espulsione degli ebrei polacchi dalla Germania, gli offrì il pretesto per
scatenare, con il pieno sostegno di Hitler, il più feroce pogrom della
storia tedesca.
La sera del 9 novembre 1938, nel municipio di Monaco
Hitler incontrò Goebbels che così sintetizzò sul suo diario il loro colloquio:
“Sottopongo la faccenda al Führer. Lui
decreta: lasciare libero sfogo alle manifestazioni. Richiamare la polizia. Che
una volta tanto gli ebrei provino cosa sia la rabbia popolare. Giusto.”
Ottenuto il via libera di Hitler, Goebbels tenne un infuocato discorso ai
dirigenti del partito in cui chiarì che le violenze contro gli ebrei, benché
dirette dalle SA, avrebbero dovuto apparire come una reazione spontanea del
popolo tedesco, indignato per il vile attentato di Parigi. Sciolta la breve
riunione, i dirigenti, che avevano accolto le parole del ministro della
Propaganda con applausi scroscianti, si precipitarono ai telefoni per impartire
gli ordini necessari ai loro uomini sul campo. Goebbels in persona, in qualità di
Gauleiter, telefonò a Berlino per ordinare la distruzione della sinagoga
di Fasanenstrasse.
Quasi tutte le sinagoghe della Germania furono rase al
suolo o incendiate, centinaia di abitazioni e migliaia di negozi furono
devastati e depredati, circa 1500 ebrei furono uccisi, oltre 30.000 furono
arrestati e deportati nei campi di concentramento di Dachau, Buchenwald e
Sachsenhausen. Nei mesi successivi i prigionieri furono rilasciati, almeno 700
perirono durante la detenzione.
La “notte dei cristalli” rinsaldò il rapporto di Goebbels
con il Führer, ma non giovò né al suo umore, né alla sua salute. In
dicembre incominciò ad accusare frequenti dolori allo stomaco, fu presa in
considerazione l'eventualità di un intervento chirurgico, poi gli esami clinici
accertarono la natura nervosa dei suoi disturbi. La persistenza dei dolori lo
costrinse ad un periodo di riposo a Schwanenwerder durante le festività
natalizie. Sul suo diario riversò tutto il suo pessimismo: “Niente ha ormai
senso. Non trovo più una via d'uscita”.
Le sofferenze del marito non intenerirono affatto Magda
che si ostinò a riservargli indifferenza e gelidi silenzi. Il divorzio rimaneva
la sua massima aspirazione e non faceva nulla per nasconderlo, anzi
moltiplicando le apparizioni pubbliche in compagnia di Hanke intendeva
provocare ed umiliare il marito.
Nel gennaio del 1939 Goebbels trascorse una decina di
giorni sull'Obersalzberg in compagnia di Hilter che lo esortò a trovare una
soluzione per salvare il suo matrimonio. La vicinanza del Führer migliorò il suo umore, ma non
appena rientrò a Berlino fu sopraffatto nuovamente dalla pena e dall'amarezza.
Questa volta affidò il compito di vincere le resistenze della moglie a sua
sorella Maria, che portò a termine con successo la delicata missione.
Magda impose un accordo scritto, predisposto da un
avvocato, di cui il Führer si fece garante. Con ogni probabilità il
documento, purtroppo andato perduto, assegnava ai coniugi un anno di tempo per
giungere ad una completa riconciliazione, superata tale scadenza Hilter non si
sarebbe più opposto al divorzio, la cui responsabilità sarebbe ricaduta su
Goebbels, con ovvi vantaggi a favore di Magda sia sul piano economico, sia
rispetto all'affidamento dei figli. Seppur a malincuore, Goebbels non poté fare
altro che sottoscriverlo.
Dopo aver riportato una netta vittoria sul marito, Magda
incominciò a nutrire seri dubbi sull'opportunità di trasformare il flirt con
Hanke in qualcosa di più profondo e duraturo. Per quanto leale, affidabile ed
innamorato Hanke le appariva un uomo troppo ordinario, privo del carisma e
della genialità che le avevano fatto perdere la testa per Joesph. La
prospettiva poi di rinunciare al suo status sociale sposando un semplice
segretario di stato in fondo la
ripugnava.
Nel marzo del 1939, l'invito di Speer a partecipare
insieme ad altri amici ad un viaggio in Italia meridionale ed in Sicilia offrì
a Magda l'occasione per prendere le distanze da Hanke, che tuttavia non si
rassegnò alla separazione, rincorrendola per tutta la penisola con lettere
d'amore.
Secondo la testimonianza di Speer, Hanke arrivò persino
ad esercitare pressioni su Hitler affinché gli concedesse di sposare Magda dopo
il suo divorzio. Le manovre del suo subalterno non sfuggirono a Goebbels che
nell'estate del 1939 fece un estremo tentativo di riconciliazione. Senza
preavviso si presentò a Gastein, in Austria, dove Magda insieme ai figli stava
trascorrendo un soggiorno di cura. Per tre giorni di seguito, alternando
lusinghe e minacce, cercò di convincerla a ritornare con lui, finché Magda
sfinita cedette, promettendo di non rivedere mai più Hanke in privato.
Formalmente riconciliati, i Goebbels si recarono a Bayreuth per partecipare in
compagnia di Hitler al festival wagneriano. La notizia della loro partenza
gettò nella disperazione Hanke, che si rivolse all'amico Speer affinché si
precipitasse a Bayreuth con il compito di far luce su quell'improvvisa, e per
lui inspiegabile, riconciliazione. Speer accettò l'incarico e non ebbe
difficoltà a raccogliere le confidenze di Magda: il timore che Joseph potesse
toglierle i figli l'aveva convinta a cedere. Anche se i suoi sentimenti verso
Hanke si erano molto probabilmente già affievoliti, la prospettiva di
rinunciare alla propria completa indipendenza e di trasformare il suo matrimonio
in una recita a beneficio della stampa e dell'opinione pubblica la sgomentava.
Durante la rappresentazione di “Tristano e Isotta”, Speer non poté non notare
il pianto sommesso ed inconsolabile di Magda, che nell'intervallo si appartò in
un angolo del foyer a singhiozzare senza più ritegno. Hilter e suo
marito intenti a mostrarsi al pubblico la ignorarono. La mattina successiva
quando Speer spiegò al Führer la
causa di quelle lacrime, questi reagì ordinando a Goebbels con poche irritate
parole di lasciare subito Bayreuth.
Rientrato a Berlino, Goebbels impose ad Hanke di
dimettersi dal suo incarico presso il ministero della Propaganda. In seguito
Hitler lo nominò Gauleiter della Bassa Slesia, a parziale risarcimento
del danno che la sua carriera aveva subito.
Mentre Magda e Joesph tentavano per l'ennesima volta di
rimettere insieme i cocci del loro matrimonio, Hitler accelerò i preparativi
per scatenare la guerra in Europa, escludendo il suo ministro della Propaganda
dalle riunioni di vertice. La notizia della firma del patto Ribbentrop-Molotov,
nell'agosto del 1939, colse Goebbels di sorpresa. Sbigottito non poté fare
altro che celebrare sul suo diario il genio politico del Führer.
Magda accolse lo scoppio della guerra con fervente
patriottismo, corse, come le mogli di altri gerarchi, ad arruolarsi nella Croce
Rossa ed iniziò a frequentare le lezioni per diventare infermiera. Per il suo
primogenito Harald, ormai diciottenne, non chiese alcun trattamento di favore.
Mobilitato come migliaia di altri giovani tedeschi, Harald partecipò alla
campagna polacca.
(Continua)
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