Che dire? Forte del fatto di essere pervicacemente egosintonico, prendo atto e archivio, tanto le cause delle mie pessime prestazioni nella scuola della vita mi sono note da circa mezzo secolo: eccesso di radicalismo, scarsa inclinazione a piegarsi ai desiderata altrui, nessuna inclinazione a legare l'asino dove vuole il padrone (mi riesce difficile anche solo pensare di avere un padrone...), tendenza ad agire in estrema autonomia, etc. etc.
Sotto il profilo lavorativo, forse avrei potuto ottenere di più e di meglio, ma comunque mi sono garantito una totale indipendenza, per cui non sono comprabile e non ho bisogno di leccare le terga ad alcuno per avere un posticino, una prebenda, una commessa pubblica. Me la cavo da solo, in piena autonomia. Qualcuno mi dice che dovrei essere più dialettico e "moderato", ma non ci penso proprio, anche perché non ho proprio niente da insegnare ad alcuno. Ogni tanto esprimo la mia opinione: se piace, bene; se non piace, anche meglio.
Sotto il profilo personale, il mio gusto di assoluto mi ha creato parecchi guai, per cui ho raccolto un invidiabile numero di calci nelle terga, ma mi è valso anche enormi soddisfazioni, in quanto, rifiutando programmaticamente di mediare con chi mi voleva diverso da quel che sono, ho finito per riuscire a incontrare le (poche) persone che la pensano come me, nei diversi campi, e con queste mi riconosco e mi identifico. Con loro riesco ad essere me stesso, con le altre sarei un uomo a metà, e a me non piace. Non faccio né la ruota di scorta né il pneumatico sgonfio; non sono convocabile "a richiesta" e quando faccio comodo, ma solo se mi si accetta per intero.
Non sono un soggetto da mediazioni, sono un tipo da "prendere o lasciare". Ho subito molti abbandoni, ma ho fatto quelle 3-4 conoscenze che ti cambiano in meglio la vita. Con loro, posso andare ovunque: il nostro è un legame di empatia, non di interesse. Non devo mediare per far piacere ad alcuno: siamo perfetti esempi dell' "arte dell'impossibile" e ci riconosciamo reciprocamente per questo. Un sentito grazie a queste poche persone, che mi hanno illuminato e trasformato la vita.
Piero Visani