Ogni tanto mi arriva addosso un anatema, grande piccolo che sia. E' una costante della mia vita, da quando avevo 14 anni, e ha riguardato tanto la vita personale quanto quella professionale.
Ne ho raccolti non pochi e ho continuato a comportarmi come ritenevo giusto, senza portare il cervello, e tanto meno il portafoglio, "a bottega"...
Non ho raccolto molte simpatie e sono stato oggetto di non pochi anatemi, ma io non volevo essere un soggetto "comodo", bensì me stesso. Ci sono riuscito alla grande, per di più senza cumulare incarichi, pensioni e vitalizi. Ho potuto così mantenere la mia autonomia intellettuale e una lingua assai puntuta, sia perché ho sempre avuto un timore folle di "nascere incendiario e morire pompiere", sia perché ho una repulsione quasi fisica per essere considerato una persona "perbene". No, io sono "per male", convintamente e cocciutamente "per male", e non intendo finire, nemmeno in età assai matura, in un "ritratto di un'ipocrisia in un interno"...
Prendere o lasciare: è la mia filosofia di vita, in qualsiasi campo. Se non piace agli altri, pazienza! Piace molto a me.
Piero Visani
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