Noto più che altro per essere stato il fondatore del Ku Klux Klan e - come tale - oggetto di riprovazione politica, il tenente generale Nathan Bedford Forrrest fu probabilmente il più valido leader di cavalleria della Confederazione, decisamente superiore anche al più noto James Ewell Brown (Jeb) Stuart.
Ricco piantatore del Tennessee, fece una carriera militare strabiliante, visto che in pochi anni passò da soldato semplice a tenente generale.
Ben consapevole della grande inferiorità materiale della Confederazione rispetto all'Unione, Forrest favorì sempre la conduzione di una guerra basata sulla mobilità, sull'incursione in profondità dietro le linee nemiche, sulla capacità di supplire, con l'improvvisazione e l'innovazione tattica, alla enorme superiorità del nemico.
Queste sue peculiarità, la sua assoluta disinvoltura comportamentale, lo misero in urto con l'alto comando sudista, che cercò sempre di tarparne le iniziative, dimentico del fatto che un conflitto non convenzionale avrebbe potuto giovare al Sud molto più di uno scontro convenzionale, nel quale, nel giro di pochi anni, l'Unione risultò vincitrice.
Oggetto ancora oggi di controversie assai aspre, Forrest fu il tipico militare non convenzionale, l'uomo in grado di condurre missioni impossibili e di vincere battaglie ingaggiate in condizioni di incredibile inferiorità numerica. Non fu però in grado di persuadere i suoi superiori dell'importanza di condurre - già allora - una guerra asimmetrica, la sola che avrebbe potuto consentire alla Confederazione la sopravvivenza politica. Questo fu il più grande limite del Sud e una delle principali cause della sua sconfitta. A Forrest deve essere attribuito il merito di averlo compreso fin da subito e di aver conformato i propri comportamenti militari a tale modernissima visione.
Piero Visani
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