Sono sempre stato molto suscettibile, in vita mia, alle prese in giro, probabilmente perché faccio tutto con serietà, sincerità e partecipazione. L'idea della presa in giro del prossimo non mi passa nemmeno per la testa e tanto meno la posso prendere in considerazione se vi sono di mezzo persone cui tengo, tanto più se tengo loro molto.
In un passato ormai sempre meno recente, ho reagito forse un po' troppo vivacemente a una presa in giro che mi pareva macroscopica, ma mi sono sentito punto sul vivo, ferito in tutto ciò che fino a quel giorno avevo fatto in assoluta sincerità e partecipazione.
Non sono minimamente pentito di quel che ho fatto - è ovvio - e, in circostanze analoghe, rifarei tutto per filo e per segno, però oggi guardo a quello che è' accaduto con occhi diversi: un tempo ci stavo male e mi assalivano collere feroci; ora ci sorrido su e penso che l'unico vero sciocco, nella vicenda, sono stato io. Avrei dovuto capirlo molto presto che le cose andavano in quella direzione e invece ho voluto tenere gli occhi chiusi fino all'ultimo, tentando disperatamente di acconciarmi a una realtà che era sgradevole da ammettere, per me, ma al tempo stesso assolutamente innegabile.
Se fossi uscito di scena prima, molto prima, con iniziativa personale e autonoma, sarebbe stato meglio, molto meglio. Mi sarei risparmiato inutili sofferenze e non avrei rischiato di passare dalla parte del torto per eccesso di reazione. Il fatto è che, a caldo, ammettere di essere stati crudelmente presi in giro è molto difficile, poiché occorre fare i conti con se stessi, i propri errori di valutazione, i propri abbagli. Ora quei conti li ho fatti, ricordo senza più rabbia e posso addirittura lodare la maestria di chi mi ha preso fortemente in giro. Non mi sento certo di biasimare chi ha saputo brillantemente approfittare della mia dabbenaggine. Anzi, chapeau! E' stata tutta colpa mia! Le persone sincere e vere sono spesso molto ingenue. Sarebbe molto sgradevole se dessi ad altri la colpa di essere stati loro stessi...
Piero Visani
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