domenica 1 settembre 2013

The Portrait of a Lady - 5

Dal diario di Isabel Archer:

Da bordo del "Savannah", 17 settembre 1880

       Decisamente Mr. Victor non è un uomo di mare! E' bastato un giorno e mezzo di viaggio, con il mare un po' mosso, per metterlo in difficoltà. Si vede che soffre. Ma si vede altresì che sta facendo ogni sforzo per non far vedere che soffre. Encomiabile!
      Lo spazio a bordo è ristretto, le nostre cabine vicine, ed è normale che ci si veda spesso. Da bravo "Southern Cavalier", il signor Victor è molto assiduo nei miei riguardi, ma non posso fare a meno di notare che, nel giro di sole 36 ore, il suo atteggiamento nei miei confronti è cambiato. Ora mi sta facendo una corte serrata e devo confessare a me stessa che la cosa è lungi dal dispiacermi. Anche mia zia se ne è accorta e, siccome credo che il signor Victor le sia gradito, ci lascia spesso soli, con qualche amabile scusa.
     Non avevo mai parlato tanto a lungo con questo gentiluomo del Sud e ho notato che è persona estremamente galante, colta, conoscitrice della vita e ricca di esperienze. Mi circonda di attenzioni e dialoga fittamente con me, sui temi più diversi. Sono sorpresa dal suo livello di conoscenze, poiché credevo che fosse soprattutto un militare. Ma tale semplicemente non è. Ha letto molto, in vari campi, e la sua cultura è evidente, ricca, densa, profonda.
     Parliamo spesso, a lungo, degli argomenti più diversi, ma ho notato che alcuni di questi li usa come pretesto per cercare di indagare su di me, per capire i miei gusti, predilezioni, inclinazioni.
     E' un bell'uomo, di statura appena superiore alla media. Il suo fisico asciutto appare scattante, elastico, come se fosse abituato a sopportare sforzi di vario genere. La sua aria non è mai completamente rilassata. Parla con me, con interesse e partecipazione, ma tiene d'occhio il resto dei passeggeri, come se qualcuno di loro potesse rappresentare una qualche forma di minaccia, per lui.
      Le sue attenzioni nei miei riguardi sono costanti, affettuose, come se cercasse di farmi capire che nutre una particolare predilezione per me. Le nostre conversazioni ancora non hanno preso una direzione particolarmente personale, ma sono certo che la prenderanno nei prossimi giorni.
      Quando mi parla, Mr. Victor mi fissa nel profondo degli occhi, come se volesse scrutarmi nel mio intimo, e lo fa con la naturalezza e la maestria di un uomo maturo, di un uomo che certamente ha già conosciuto molte donne. Tuttavia, non potrei dire che il suo comportamento sia meno che irreprensibile. La sua correttezza è totale. Credo che mi stia studiando, valutando il momento favorevole per far scattare il suo affondo.
       La situazione che si è creata - devo dire - mi diverte. E' bello sentirsi oggetto delle attenzioni e dell'interesse di un uomo di siffatta natura. E' una sensazione che non avevo mai provato così nitidamente, certo non quando posta a confronto con qualche giovane e acerbo corteggiatore che ho avuto.
        Il fascino e il potere di seduzione di Mr. Victor, per contro, sono quelli di un uomo vissuto, di un uomo che in vita sua ha fatto le cose più diverse. Quando si avvicina a me, sento al tempo stesso desiderio di fuga e attrazione: desiderio di fuga perché quell'uomo tanto singolare mi ispira un certo timore; attrazione perché la sua essenza virile è forte, potente, innegabile, totalmente espressa ed evidente.
       Così, questo viaggio mi appare ormai una metafora, una metafora esistenziale di un percorso che stiamo facendo insieme e che ancora non riesco ad immaginare dove ci porterà. Il porto di destinazione lo conosco - è vero - ma come ci arriveremo, Mr. Victor e io? Questo è il dubbio che angoscia le mie notti.
 
(continua)

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