domenica 23 febbraio 2014

Il mitico Ezra

      Scrisse uno dei massimi poeti del Novecento, il mitico Ezra Pound che:

"Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui".

       Mi hanno rimpinzato la testa di queste cose fin da adolescente, quando ginnasiale feci timidamente ingresso nella sede torinese della "Giovane Italia", con un unico, antico, appassionato amore assoluto, la mia Patria. E pensavo al grande autore dei "Cantos" rinchiuso in una gabbia per aver simpatizzato per il fascismo. E mi chiedevo se anch'io avrei dovuto dare prova di livelli così elevati di fede nelle mie idee.
       Poi, crescendo e aprendo gli occhi, mi accorsi che la flessibilità era molto ma molto più apprezzata della coerenza iin quellel buie stanze (san)sepolcrali e mi accorsi in fretta che l'unico sport realmente praticato era buttarle via tutte, ad una ad una, quelle idee, senza revisioni, aggiornamenti, ripensamenti. Solo buttarle via.
C'erano pochi e simpatici illusi - che ricordo in fondo ancora a uno a uno - a pensarla come me. Molti altri si preoccupavano soprattutto di trovare una poltrona per poggiare le loro terga e schiacciarci sotto le idee, se ancora ne restavano... Il che a me davvero non pareva.
       Ciò premesso, io non ho insegnamenti da dare ad alcuno. Tengo solo a precisare che Pound parlava di "lottare per le proprie idee", non di venderle o svenderle... E mi pare che abbia saputo farlo anche con estrema dignità, visto che non gli ricordo frasi del tipo "male assoluto", "io non c'ero e se c'ero dormivo", "quello che prima mi piaceva tanto ora mi fa schifo", etc. etc.
      L'unico vero male italico è il cialtronismo, la continua propensione a dire tutto e il contrario di tutto, per soddisfare i potenti di turno. Ma questo è sport tipico da servi. E non desta solidarietà alcuna, nel mondo esterno...
 
                                  Piero Visani

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