Domenica divertente: mi si offre su un piatto d'argento (ma sarei addirittura tentato di dire d'oro) l'opportunità di pareggiare un vecchio conto. Per un po' ci rifletto su, incerto se farlo o meno. Gli anni - si sa - passano per tutti e le rabbie magari sbollono. Ma il "fighting spirit" che si cela da qualche parte, dentro di me, ha voglia di venire fuori e, in un contesto familiarmente borghese, non aspetta che il momento giusto per partire all'assalto. Lo so e non faccio alcuno sforzo per frenarlo o eterodirigerlo.
Partecipo con finto interesse a quegli splendidi e morettiani "discorsi da autobus" che sono l'essenza delle conversazioni borghesi, specie domenicali, quando la fatuità raggiunge i suoi vertici assoluti e i contenuti della conversazioni il loro punto più basso, tant'è che il sottoscritto non sa mai se scoppiare a ridere o a piangere e poi - avendo ovviamente a che fare con degli stolti, con gente che non dà valore a niente perché per essa, a parte i soldi, nulla ha valore, prevedo con gusto mefistofelico l'evolvere della conversazione in una certa direzione. Facile profezia, la mia: proprio lì si va a parare! E così, mentre tutti si beano della loro vacuità più totale, ecco che parte l'attacco del ferino Piero: diretto, chirurgico, profondo, micidiale.
Attimi di sgomento. Sguardi interdetti. Un unico pensiero attraversa tante belle testoline vuote sedute in quella sala da pranzo, ma non si palesa, perché è disdicevole che si appalesi, e le finte regole della "buona" borghesia - si sa - devono essere rispettate: "Ma come, gli anni passano ma non ha mai imparato niente? Quando crescerà quel cretino? Quando adotterà le nostre buone maniere, "in articulo mortis"?"
Tutti sanno che sto regolando pubblicamente un conto che non potevo regolare privatamente, ma lo sdegno non è diretto contro chi a suo tempo mi colpì a freddo. No, lo sdegno è rivolto contro di me, "the rulebreaker"... Devi abbozzare, se sei stato oggetto di una sodomia (anzi il tuo comportamento è addirittura sospetto: come mai non ti piace essere stato oggetto di un trattamento siffatto; non sarai per caso "omofobo"...?).
Silenzio, sguardi imbarazzati. Passo in rassegna tutti i commensali, ad uno ad uno, soffermandomi un po' più a lungo sulla faccia di chi è il destinatario/la destinataria (lasciamo il dubbio, no...?) della mia stoccata (che poi non è propriamente una stoccata, ma un colpo mortale...).
Lei/lui mi vorrebbe uccidere, ma non si può, non sarebbe fine. Sarà per un prossimo agguato, ovviamente alle spalle...
Lo do per scontato e ammicco a mio figlio, che sa e sogghigna in silenzio sotto i baffi che non ha.
"Leadership by doing", quello è sempre stato lo stile di suo padre e credo che a lui non dispiaccia assistere a una applicazione pratica della medesima.
Poi il gelo viene sciolto dal giullare di turno, che nei pranzi borghesi non manca mai e di cui è a tutti noto che trattasi di grandioso idiota, ma di successo, e come tale apprezzabile, in un contesto in cui solo il denaro conta (idiota sì, ma ricco: ha bruciato qualche migliaio di posti di lavoro, di lavoratori e relative famiglie, ma le sue regate continua a farsele, mica scemo, lui...). Io invece sono rancoroso, non so stare al mondo e per di più idiota totale: infatti sto solo offrendo il pranzo. a una quindicina di rifiuti umani... Però ho visto e amato la cinematografia di Luis Bunuel, io, e so che ci sono pranzi forse costosi, ma che ti riconciliano con la vita...
Piero Visani
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