Cinque anni fa, senza che io minimamente potessi prevederlo, la mia vita stava per subire un'accelerazione incredibile, dalla quale non sono più uscito. Ad onta dei momenti negativi, che ho superato con successo ("Tutto ciò che non mi uccide mi rafforza", scrisse un certo Friedrich N. a me molto caro), non sapevo che avrei cominciato una second life, sicuramente più divertente della prima.
Quasi tutto è crollato intorno a me, dal punto di vista professionale, ma sono rimasto in piedi, come sempre, e ho già ripreso la marcia, con baldanza. Di natura, sono un "duro a morire". Mi aiuta fortemente il fatto che, in questo mondo di m..., non mi sono mai sentito vivo. E' un vantaggio formidabile. Se per caso stasera dovessi "cenare nell'Ade" (remember "300"...?), per me sarebbero luoghi già noti, direi abituali. Di che aver paura, dunque?
Piero Visani