Ne parlavo oggi con una persona: che bello sarebbe avere i conti in pareggio con tutto il prossimo: torti subiti, prese in giro esperite a mio danno, piccoli e grandi inganni! Se dovessi esprimere un desiderio per il 2016, riparare i torti subiti sarebbe tanto bello da soddisfare.
Dicono che il desiderio di vendetta inquini l'animo di chi lo prova, ma io non riesco a concepirlo come tale. Per me è solo una modalità per rimettere alcuni conti in pari e - per riuscirvi - io sarei disposto a fare molti sacrifici. Non amo che le persone vengano trattate come pedine e, con chi lo ha fatto con me, non avrei pietà. Non amo che la vita delle persone sia oggi diventata un'unica e ininterrotta occasione di ricatto/i. Non amo che, dopo averli tentati con me e dopo esserseli visti respingere brutalmente al mittente, le persone facciano le verginelle offese, quando sono loro che hanno cominciato ad offendere e sono vergini come la più gettonata delle peripatetiche...
Se aggredisco/offendo/colpisco qualcuno, lo faccio deliberatamente e con intima gioia. Dopo aver scagliato una pietra, non nascondo mai la mano e nego ogni responsabilità. Troppo facile. Mi auguro semmai di aver colpito in pieno l'obiettivo e di avergli inflitto gravi danni. Ma aggredire negando poi di aver cercato di colpire, se solo si viene scoperti con le mani nel sacco, non è nemmeno da vili, è da borghesucci. Lo so, i due termini sono sinonimi, ma meglio specificarlo. Tengo conto di tutto e, se dovessi veder annegare qualcuno con cui i conti non sono in pari, mi girerei da un'altra parte, se mi è simpatico; gli/le augurerei una buona nuotata, se mi è un po' meno simpatico. La lista è lunga e la tengo costantemente aggiornata: nella vita, le cose cambiano e, se oggi sei sotto, domani potresti essere sopra e dare sfogo alla splendida memoria d'elefante che ti ritrovi...
Piero Visani