I Cacciatori a Cavallo della Guardia Imperiale furono il reggimento prediletto di Napoleone, il quale, per tutto il periodo dell'impero, ne indossò molto spesso la piccola tenuta da colonnello (alternandola più raramente con quella di colonnello dei Granatieri a piedi), ben più modesta e sobria, peraltro, della rutilante tenuta da parata del reggimento (cfr. immagine).
Anche se ogni giorno si alternava, a servizio di scorta dell'imperatore, uno squadrone dei vari reggimenti della Cavalleria della Guardia, il servizio diretto alla persona di Napoleone era garantito sempre da un reparto di 25 Cacciatori a cavallo, al quale erano riservate le funzioni più diverse, compresa la sua scorta ravvicinata.
Quando quest'ultimo aveva necessità di espletare delle funzioni fisiologiche, nel corso di una campagna, erano 4 Cacciatori a cavallo a scortare l'imperatore in un luogo appartato e a disporsi intorno a lui con il volto orientato verso l'esterno. Questo privava certamente il Grande Corso della necessaria privacy, ma gli garantiva la più assoluta sicurezza.
Come Reggimento della Guardia Imperiale, i Cacciatori a Cavallo parteciparono a tutte le campagne napoleoniche, anche se il loro impiego in battaglia risultò comunque saltuario. Celebre fu la carica che condussero ad Austerlitz (1805), per respingere una minaccia incombente sull'imperatore, mentre più volte, durante la ritirata di Russia, dovettero intervenire per debellare le incursioni dei cosacchi, che più volte si spinsero pericolosamente vicino all'imperatore, mettendone a repentaglio la vita.
Piero Visani