lunedì 18 giugno 2018

Il senso civico

       Supermercato di area torinese. Esterno giorno. Parcheggio.
       L'auto di mia moglie (un'utilitaria, non un Suv) si ritrova bloccata, a sinistra, da un'auto parcheggiata a filo alla sua. A destra dell'auto di mia moglie c'è un muretto, ergo impossibile pensare di passare di lì per salire a bordo. Attesa non breve sotto il sole.
            Finalmente arriva la proprietaria dell'auto incriminata, la quale ovviamente non ha alcuna difficoltà ad entrare nella sua vettura. Mia moglie la apostrofa urbanamente, facendole notare che, stretta in quel modo, non le è stato possibile entrare in macchina da nessuna parte.
       Prima risposta: "Ah, non mi ero accorta!" (senza alcun "mi scusi", ma la precisazione è pleonastica...).
       Poi il "colpo d'ala" tipico di anni di insegnamenti di "neutralizzazione democratica": "mi sono stretta un po' (non molto, ovviamente...) contro la sua portiera per puro e semplice senso civico" (dice proprio così, il genietto), "perché così possiamo parcheggiare in di più" (si noti che il parcheggio del supermercato è pressoché vuoto). Mia moglie conosce bene il valore delle neutralizzazioni, ne parliamo spesso a casa, adora Carl Schmitt e sa che un certo tipo di cultura vuole, anzi pretende, che ogni volta che ti fa male e ti danneggia, siccome lo fa in nome dell'umanità, del senso civico e della democrazia, ti danneggia un po' meno, anzi pressoché nulla. Esattamente come i "bombardamenti umanitari", quando attivati, fanno "meno morti" e - se proprio devono colpire qualche civile per "danni collaterali" - sono sempre ospizi per pluriottuagenari in mera esistenza vegetativa, mai asili infantili.
       Con tutta la classe di cui è capace, la mia consorte illustra alla giovinetta il concetto di neutralizzazione, alla medesima forse sconosciuto nella forma ma non nella sostanza..., e poi manda soavemente a fare in c... sia costei sia - soprattutto - le "neutralizzazioni democratiche", invitando per di più coloro che le praticano ad avere almeno il coraggio delle proprie azioni; di modo che, nel caso, si possa farli oggetto di ciò che meritano...

                             Piero Visani 






Nessun commento:

Posta un commento