Sono nato nel 1950. Ho visto il 1968, il 1977, gli "anni di piombo", etc. etc. Ho iniziato a collaborare con l'istituzione militare nel 1988 e ho cessato nel 2006. E ho lavorato come consulente anche per il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica e il Dipartimento Informazione ed Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ho visto formarsi un'egemonia ideologica specifica, in questo Paese, e non ho visto praticamente alcuno che alzasse un dito per bloccarla. In occasione del primo governo Berlusconi, ho messo a disposizione di chi di dovere le mie competenze specifiche e mi sono sentito chiedere a che cosa potessi servire... A quel punto, ho lasciato perdere. Se uno è così scemo da voler dare una mano a quelli che sanno già tutto, meglio che si astenga.
Ho visto governi di centrodestra che non davano la benché minima prova di accorgersi del problema e non credo davvero che cambierà granché, da quel punto di vista, perché ogni testo politico ha bisogno di un contesto metapolitico - nel quale inserirsi - che lo giustifichi, lo spieghi e lo legittimi. Altrimenti - e non è difficile da capire - un po' di rigore in più contro ad esempio l'immigrazione clandestina è destinato ad essere immediatamente dipinto dal sistema cultural-mediatico dominante come un'azione dei "cappucci bianchi" del Ku Klux Klan.
Quando ho avuto l'occasione, ho rappresentato questo problema in varie sedi. Tra i miei interlocutori, i più gentili mi hanno riso in faccia. Ho fatto notare a costoro che stavano facendo politica con le idee altrui e mi è stato risposto che però sulla poltrona i glutei ce li avevano saldamente piantati loro. Mi sono permesso di obiettare su quel "saldamente" e mi hanno messo alla porta... Continuando a rifiutare l'esistenza stessa di quel problema, non capiterà solo a me, credo...
Piero Visani
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