sabato 13 dicembre 2014

"Seducere"

       Letteralmente, in latino, "condurre a sé" (se ducere). L'ho sempre fatto, fin dalla pubertà, ma per un certo periodo mi ha fatto velo, anche a livello percettivo, la timidezza.
       La mia epifania la ebbi tardi, a 36 anni, quando alcune segretarie di una società in cui lavoravo  all'epoca mi spiegarono, con abbondanza di dettagli, che ero a loro giudizio provvisto di un forte carisma, che si esercitava non indifferentemente su molte (non se se pure su molti; non c'erano segretari, in quell'ufficio...).
       Tale spiegazione mi cambiò la vita, perché cominciai a chiedermi se fosse vero che fossi carismatico e, al tempo stesso, a interrogarmi sulla natura del carisma, che - come tutti sanno - è anche una forma di seduzione. Mi accorsi così, de facto, che il carisma certo non mi mancava, anzi; mentre la capacità seduttiva era probabilmente più bassa, per ragioni legate - ritengo - alla estrema complessità e contorsione del mio carattere.
       Poiché il carisma pare funzionasse da sé, mi concentrai sulla seduzione, ma mai in maniera realmente soddisfacente, per ragioni che sono più complesse di quanto potrebbe a prima vista ritenersi. Il carisma, infatti, ha sempre oscurato il mio potere di seduzione, dal momento che - per dirla in termini assai brutali, ma chiari - si tende più a mettermi su un piedistallo che in un letto...
       Ho cercato di porre rimedio a questa carenza, con il passare degli anni, ma senza cogliere risultati che io potessi realmente reputare soddisfacenti e oggi me ne preoccupo molto meno, accontentandomi del carisma, della sua capacità di attrazione e delle scelte cui esso induce coloro che si relazionano con me. Io mi sono chiamato fuori, direi principalmente per noia, visto che troppe cose sanno per me di déjà vu. Dopo essere stato attento, per decenni, solo e esclusivamente all'estetica, mi sono accorto, anche a mie spese, che certi magnifici involucri nascondono il nulla più assoluto, uno squallore indicibile e avvilente, dal momento che nessuna di queste donne condivide con me il concetto di kalokagathia. Così, ho cambiato direzione, facendo ammenda principalmente con me stesso e riconoscendo che il mio perfezionismo estetico non mi ha portato da alcuna parte.
      Da qualche anno, continuo a cercare di me ducere, ma con maggiore inclinazione al compromesso estetico. Non ho più tantissimo tempo, davanti a me, e di falsità, vuotaggine, utilitarismo, cretineria e seduzione da quattro soldi ho già avuto la mia dose. Ora cerco solo verità, partendo da un presupposto: visto che si è sempre lodato il mio essere assolutamente vero, perché continuare a perdere tempo con soggetti assolutamente falsi?

                                           Piero Visani



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