Chi ha abitato a Torino negli ultimi cinquant'anni, come chi scrive, riconosce subito la sinistra elitaria, quella che, se vieni presentato a un suo componente al termine di una dotta conferenza sulla bontà dell'accoglienza dei migranti, nel corso della conversazione introduttiva non manca di chiederti - con finta nonchalance - "ma lei come nasce?" e tu, non potendo - per buona creanza - mostrargli il celeberrimo quadro di Gustave Courbet, sei invitato ad enumerare i licei "must", i circoli "must", le frequentazioni balneari e montane irrinunciabili per uno che sta "dalla parte del popolo" in SPE (Servizio Permanente Effettivo).
Per ragioni varie, che non è il caso di elencare qui, ho frequentato a lungo quei salotti e mi sono sempre chiesto se "ci facessero" o "ci fossero". Poi ho capito che erano talmente dementi che la prima ipotesi era del tutto infondata. Oh, ovviamente che nessuno si offenda: ho frequentato anche gli ambienti di destra, ma lì era tutto più semplice, il principale problema era l'alfabetizzazione di base...
Piero Visani