"REFERENDUM": Consultazione popolare su tematiche in genere istituzionali. Di natura palesemente democratica e progressista se vincono le tesi sostenute dal "mainstream" politico-burocratico-mediatico. Di natura scopertamente reazionaria e regressiva se vincono le voci ostili a progresso, mondialismo e globalizzazione.
Un'aggravante è rappresentata dal raccogliere i voti di "contadinotti, pensionati, poveri, ignoranti", che non si capisce davvero per quale ragione vengano ancora fatti votare, non avendone palesemente la titolarità e la capacità.
Con queste premesse, taluni scienziati politici indipendenti sono soliti sostenere - ma palesemente hanno torto - che la discriminante vera di queste nuove tipologie referendarie sia data dal censo: se sei di famiglia con reddito oltre i 200.000 euro netti l'anno, se hai studiato ad Harvard, Oxford o Cambridge (o come minimo, ma proprio come minimo, alla Bocconi), se hai dato sufficienti prove di aver capito che il futuro del mondo va in una direzione sola, quella stabilita dai potentati finanziari e dal "pensiero unico", allora avrai diritto a partecipare alla consultazione referendaria solo dopo aver superato un test di ingresso di 2.507 domande di cultura varia, aver dimostrato di conoscere a livello almeno B1 quattro lingue (escluse la lingua madre e l'inglese, che devi necessariamente conoscere in quanto "koiné" universale).
Alle 40-50 persone che supereranno positivamente tutte le prove testé citate, sarà conferito formalmente il diritto di decidere per tutti, perché - grazie alla loro cultura palesemente elitaria, quella che porta gente plurilaureata a fare l'operatore in un "call center", se non ha le conoscenze "giuste... - avranno CONCRETAMENTE dimostrato che le oligarchie sono infinitamente superiori, sotto il profilo qualitativo, a quegli orribili retaggi quantitativi del passato che sono le democrazie.
Fuori i poveri, gli ignoranti, i vecchi e i pensionati dalle nostre vite! Viva la libertà e l'aristocrazia del denaro!!
Piero Visani