venerdì 24 giugno 2016

Working class hero


       Mi sono fatto una scorpacciata di BBC International, stamane. Una splendida rassegna di politici, docenti ed economisti a spiegare - con l'aria di scocciata sufficienza tipica dei soggetti da non meno di 2-300.000 sterline annue di stipendio - che contro l'UE hanno votato le persone non istruite ("non educated people"), la classe operaia ("the working class") e tutti quelli che non amano la globalizzazione (gli underdog).
       Una professoressa della London School of Economics aveva talmente la puzza sotto il naso (e non solo dal suo schifo per l'esito del referendum), che mi aspettavo da un momento all'altro che, in riferimento al "non educated people" e alla "working class", sbottasse in un superclassico: "non hanno pane, che mangino brioches"...!
       Ora io dico, se devi prendere tante lauree per essere così idiota, forse era meglio che ti dedicassi all'agricoltura. Un'élite non è frutto dell'essere sopra perché sei "figlia di" (e non aggiungo altro per non essere accusato di sessismo...), ma perché interpreti al meglio i bisogni del tuo popolo. Se invece che davanti a Westminster la professoressa plurititolata fosse stata in uno di quei quartieri popolari di Sunderland che io conosco molto bene e che lei di certo ignora, mi chiedo se, con il suo senso dell'opportunità, avrebbe usato lo stesso linguaggio.
       Preciso infine che non è assolutamente vietato autodefinirsi ARISTOCRAZIA od OLIGARCHIA, ma occorre avere il coraggio di dirlo. Perché, se un poveretto deve mangiare guano giorno e notte perché tu stia bene e ci faccia le dotte lezioni sul globalismo e sull'accoglienza, poi tu vai a dormire a casa sua e lui nella tua (così - azzardo ad ipotizzare - LUI QUASI CERTAMENTE CAMBIERA' OPINIONE e diventerà un convinto fautore dell'esistente). Quella è democrazia. Ne attendiamo l'attuazione e siamo certi che aspetteremo a lungo, molto a lungo, infinitamente a lungo...

                                   Piero Visani