Me lo diceva sempre il mio maestro di tennis (credo che fosse intorno al 1969), con i toni estremamente severi che gli erano propri: "Visani, smettila di aprire sul dritto e il rovescio in quella maniera! Hai in mano una racchetta da tennis, non un ventaglio per fare aria a un faraone!".
Colpito dalla natura tanto bislacca di quell'esempio, gli chiesi a che cosa volesse alludere in concreto, che cosa si celasse dietro una frase del genere. Lui smise di colpo i suoi toni abitualmente burberi e mi disse, guardandomi nel fondo degli occhi: "Visani, io ti ho capito, sai? Fai il freddo e distaccato, ma sei generoso e molto passionale. Stai attento, perché sono due qualità che ti procureranno non pochi danni!"
Non gli ho mai dato retta, perché sono testardo e ostinato, e mal me ne incolse. Ma non sono pentito. Non mi sono mai pentito di niente, nel bene come nel male. Ho fatto sempre quello che ritenevo giusto fare.
Piero Visani