E' del tutto evidente che, per coloro che nell'Eurolager riescono a stare ancora bene (beati loro!), della sorte di quelli che stanno male o malissimo non gliene può importare di meno. E' mero darwinismo sociale e - anche se non mi risulta proprio essere una visione ultrademocratica - non ho particolari obiezioni. Ho sempre pensato che la vita sia molto semplice: il più forte mangia il più debole. Fine. Il resto è pura declamazione retorica.
Quello che mi fa sorridere è che, se ai pesci piccoli viene una mezza ideuzza di cercare di tutelarsi un po' meglio, di vivere meno sprofondati nel guano assoluto, nel non dover sempre sorrridere per le tonnellate di sterco che viene loro imposto di mangiare perché "ce lo chiede l'Europa", la semplice ipotesi dell'autodifesa diventa qualcosa di devastante, criptorivoluzionario e ovviamente polemogeno.
La più classica "par condicio" di natura squisitamente democratica, genere Marchese del Grillo: "io so' io e voi siete etc. etc,".
A lungo reiterata, portata avanti con crescente scherno del popolo, questa condizione comincia a generare insofferenza, fastidio, poi con il tempo è destinata inevitabilmente a lievitare..
Sorrido, queste cose - anche se le devo vivere sulla mia pelle - mi divertono. Illustri economisti parlano da tempo, in particolare per l'Eurolager, di "stagnazione secolare": forse una ripetizione, in chiave ovviamente stercoraria, del "Reich millenario" che fu.
E allora - certo di trovare un consenso ad ampio spettro e costituzionalmente benedetto - non mi resta che invocare: "Ora e sempre Resistenza!!".
Per tutto il resto, visto che non ci basterà in alcun modo Mastercard, dovremo trovarci degli Alleati (scritto con la "A" maiuscola, ovviamente), perché dai lager si fugge solo se arriveranno gli Alleati. Ma arriveranno...?
Piero Visani