Così titolò il suo dramma, scritto nel 1635, lo scrittore spagnolo Pedro Calderòn de la Barca (1600-1681), intendendo fare riferimento all'illusorietà dell'esistenza. Non posso certo dargli torto. Mi permetterei solo di aggiungere che la vita è anche impostura, una continua, terribile e reiterata impostura. Gli umani mentono, e godono a mentire, per cui - per mettersi al riparo da tale impostura - sarebbe forse più salutare non vivere.
Piero Visani