Sopra: il falso luccicore apollineo delle affermazioni gratuite "un tanto al chilo", l'ottimismo di facciata, le polemichette contro i "gufi"; i dati veri omessi e quelli falsi sbandierati come vittorie ai campionati del mondo. Poco più di niente, ma sufficiente a soddisfare le "anime belle" (ma sono poi così "belle"...?) che popolano questo infelice Paese.
Sotto: l'addensarsi dionisiaco di una tempesta di cui nessuno riesce ancora a comprendere la gravità, ma di cui si cominciano a intuire le dimensioni. Le repressioni - personali e collettive - che ciascuno di noi è costretto a sopportare ogni giorno; i soprusi di cui è quotidianamente oggetto dai pubblici poteri; le censure che gli gravano addosso, insieme alla spudorata negazione della realtà da parte di uno Stato che esiste solo per reprimere e tassare, e per nient'altro. Assolutamente NIENT'ALTRO.
Da questo contrasto, figlio di concezioni ideologiche immonde, nascono di tanto in tanto scoppi di verità, che hanno ovviamente il fragore delle esplosioni: "perché devo continuare a sopportare tutto questo? Io sparo, io uccido. Io reagisco con la violenza a uno dei miliardi di soprusi che ho dovuto subire giorno dopo giorno, anno dopo anno. NON CE LA FACCIO PIU'. IO UCCIDO!".
Il dionisiaco emerge, le forze oscure vengono fuori. Come sempre, il negarle non solo non le elimina, ma le rafforza. Un gigantesco "déjà vu", la premessa di future e più gravi mattanze.
Su tutto, la sempiterna evocazione al "siate buoni!"; l'invocazione che da secoli, da millenni, ci getta in pasto alle iene, le iene peggiori. Quelle che, nell'opinione dei più, ci dovrebbero proteggere dal "Male" con i loro "wishful thinking" e le loro stracche giaculatorie, sempre uguali a se stesse, sempre reiterate con la convinzione di un cammello all'inizio di una traversata del deserto.
Il mondo non è mai così bello come quando emerge la sua terribile forza interiore, quella che cova sotto la cenere e smentisce, volta dopo volta, chi ci vorrebbe (a parole) migliori e - per conseguire questo "nobile" obiettivo - conculca e reprime le nostre vite fino a trasformarci in mostri, mostri come chi ci governa.
Piero Visani