Come in tutte le cose italiche, si spendono fiumi di parole su macroscopiche e fuorvianti sciocchezze, senza occuparsi mai, nemmeno per un attimo, della vera sostanza delle cose.
Esempio 1: il referendum sulle trivellazioni: non una sola parola su quale politica energetica dovrebbe (e vorrebbe...) avere questa concentrazione di dementi chiamata per convenzione Italia. Dunque: carbone no, petrolio e derivati no, gas vari no, nucleare nooooo, rinnovabili sì (anche se per ora non è che proprio siano energie potenti e affidabilissime). Risultato: una decrescita "felice", da moltiplicazione dei suicidi: inverni freddi, grandi circolazioni in bicicletta e una serie di straordinarie scempiaggini fatte di "discussioni di principio" sull'assoluto Nulla. La natura pressoché farsesca del referendum di domani è nota quasi a nessuno, ma è un'occasione per far casino, e questo piace. E' conforme all'anima italica di vuoti parolai, ma conformisti e servili.
Esempio 2: Nel mentre si scagliano accuse veementi contro il governo egiziano e i suoi apparati, accusati certo non infondatamente di aver "coperto" la vicenda Regeni, giovane peraltro meno (o forse molto più...?) ingenuo di quanto ci si vorrebbe far ritenere, un tribunale italico manda tutti assolti sulla abietta vicenda Uva. Nessuna considerazione collettiva - e mi sarebbe piaciuta assai - su come gli "arcana imperii" e le protezioni degli apparati di Stato NON valgano solo in Egitto...
Per fortuna, con grande compiacimento - dalla tomba - di Clemente di Metternich (cui mi permetto di aggiungermi anch'io, pur ideologicamente tanto distante da lui), questo posto nel Sud Europa non credo arriverà integro al 2061 (anno del suo secondo centenario come "Stato" unitario) e concluderà la sua infelice esistenza tornando ad essere quello che è sempre stato, "un'espressione geografica", nel 2061 quasi del tutto privo - e sarà il motore della sua rinascita - di italiani. In questo, mi sento favorevolissimo all'immigrazione: arrivano masse di soggetti diversi; se non si "italianizzano" e non perdono le loro fantastiche culture primordiali, ci libereranno in un colpo solo della nostra "identità italiana". Una sorta di "bomba al neutrone" umana, che uccide le persone ma non le cose. Una liberazione, la vera, unica, possibile, auspicata e auspicabile "Liberazione": la liberazione dagli italiani.
Piero Visani