lunedì 16 maggio 2016

Gli "opposti estremismi"

       So benissimo che, quando si è oggetto di un'aggressione, è molto difficile mantenersi lucidi e rinunciare al legittimo e comprensibile desiderio di rappresaglia. Tuttavia, nella situazione italiana di oggi, la cosa peggiore che qualunque formazione politica potrebbe fare sarebbe quella di offrire al governo l'opportunità per rilanciare alla grande la tematica degli "opposti estremismi", quella che porta alla gravitazione al centro degli elettori, sulla base della constatazione - che ai moderati piace moltissimo, dato che vellica la loro naturale viltà - che "si possono benissimo tollerare i ladri, dato che questi ultimi fanno assai meno paura dei violenti".
       Ecco allora che, una volta preparato il terreno con alcuni non casuali richiami all'importanza di una nuova lotta al "fascismo", non meno casualmente si mettono in movimento gruppuscoli di estrema sinistra che paiono (e in realtà sono...) usciti dallo scorso millennio e che, invece che lottare contro il capitale, si scagliano a mano armata contro un banchetto di CasaPound, presidiato anche da un disabile.
       Delle due l'una: o sono proprio del tutto scemi e non riescono nemmeno a capire quale sia il loro "nemico principale", per cui reagiscono come isterici "cani di Pavlov", oppure - più facilmente - sono provocatori prezzolati al soldo del potere e si attivano per rimettere in movimento la macchina, invero alquanto logora, degli "opposti estremismi" e lo fanno non a caso, ma perché qualcuno ha suggerito loro di farlo...
       Personalmente, ho un certo numero di amicizie di Sinistra radicale e, tra queste, non vedo nessuno che sarebbe così ingenuo da fare regali di tale entità ai gruppi di potere. Al tempo stesso, però, so bene che in tutti gli ambienti del radicalismo politico sono presenti "teste calde" che sono tanto più calde quanto più sono politicamente sprovvedute e/o al servizio di centrali di disinformazione e di inquinamento e sviamento della lotta politica.
       A mio parere, ciò che occorre assolutamente evitare di fare oggi è lasciarsi trascinare in una spirale "azione-reazione" che può giovare solo a chi è ben consapevole che, se le forze di opposizione sbagliano nemico, l'unico che può trarne reale vantaggio è il potere centrale, cui viene fatto il grandissimo regalo di consentirgli di presentarsi come un fattore e una garanzia di stabilità.
       Quando c'è un nemico comune, combattere guerre che avevano un senso nel Novecento è comprensibile, se si tratta di autodifesa, ma è ridicolo, se si tratta di azione politica, a meno che non si sia agenti provocatori manovrati dai servizi segreti. Questo vale anche per chi è chiamato a difendersi e/o reagire: tanto più tale difesa sarà misurata e prudente, tanto meno lo stracco giochetto degli "opposti estremismi" riuscirà a raggiungere il suo scoperto obiettivo, che è quello di sempre: delegittimare chi si oppone agli assetti di potere esistenti e presentarlo come il violento che minaccia la pace sociale. Perché - nell'Italia della disoccupazione, del Pil che non cresce, del debito pubblico che galoppa, della fiscalità folle, dei tagli ai diritti sociali e delle macroscopiche ruberie dei partiti - la minaccia più grave è rappresentata dagli "opposti estremismi", vero...? Ci sarebbe da ridere a pensare che certe penose fole possano trovare ancora un seguito, se non ci fosse da piangere, di fronte a casi così eclatanti di insipienza politica.

                                            Piero Visani