Tutto il dramma di un versante politico nel ricordo di Giorgio Albertazzi: è morto un grande attore e un soggetto alquanto particolare, giustamente anarchico come deve essere chi pensa ovviamente solo con la propria testa. Siccome il "caro estinto" ha commesso un errore, non propriamente di saggezza, quello di "abortire [la Destra] e poi guardarla con dolcezza" (o forse no), in taluni necrologi pare che sia morto Luca Barbareschi (al quale auguro ovviamente lunghissima vita).
In questa antitesi c'è tutto il dramma di un universo che di arte come di politica, di identità come di metapolitica, ha sempre capito molto poco, finendo per fare dell'anarchismo di destra il ricettacolo delle proprie pulsioni piccolo borghesi, conservatrici e reazionarie, mandando brillantemente in vacca tutto ciò che di positivo si poteva estrarre dal medesimo. L'ennesimo "miracolo italiano": un afflato globale trasformato in un'ideologia per famiglie "timorate" (di dio e di quant'altro). Chapeau!
Piero Visani