In apertura del libro testé citato sulle "Guerre future", Virgilio Ilari, grande storico militare ma anche uomo arguto e che conosce bene il suo Paese, scrive quanto segue, esibendo il relativo documento:
"Un mese dopo la capitolazione della Francia [per la precisione il 21 luglio 1940], il maresciallo d'Italia Pietro Badoglio, capo di Stato Maggiore Generale, rimanda al mittente un rapporto sulla tattica della "Panzerwaffe" [appena utilizzata, con strepitoso successo, dai tedeschi nella campagna di Francia], annotando 'lo studieremo a guerra finita'. Il documento è ovviamente falso, ma, se non è vero" - commenta perfidissimo Ilari - "è ben trovato"...
Si può notare tutto l'impegno profuso dall'Eccellenza Badoglio nel cercare di capire i meccanismi della guerra in corso. Si studierà il documento - esauriti i "ponti", le frequentazioni di corridoio e i piccoli e grandi tradimenti - a guerra finita... e perduta.
Agli italiani piace così. Selezionano i dirigenti a loro immagine e somiglianza. Oppure, peggio ancora, funziona la cooptazione, la quale - notoriamente - si esercita tra soggetti affini... L'importante non è cambiare o migliorare, ma non muovere le acque, affinché restino sempre morte gore.
Piero Visani