mercoledì 1 aprile 2015

Easter 1916 - Pasqua 1916

       Il ruolo principale dei poeti è scavare, scavare nelle anime morte, e farle rivivere. Ci sono riusciti sempre, ci riusciranno ancora.
                                         Piero Visani



William Butler Yeats (1865-1939)
Easter, 1916
I have met them at the close of the day
Coming with vivid faces
From counter or desk among grey
Eighteenth-century houses.
I have passed with a nod of the head
Or polite meaningless words,
Or have lingered awhile and said
Polite meaningless words,
And thought before I had done
Of a mocking tale or a gibe
To please a companion
Around the fire at the club
Being certain that they and I
But lived where motley is worn:
All changed, changed utterly:
A terrible beauty is born.
That woman’s days were spent
In ignorant good-will,
Her nights in argument
Until her voice grew shrill.
What voice more sweet than hers
When, young and beautiful,
She rode to harriers?
This man had kept a school
And rode our winged horse;
This other his helper and friend
Was coming into his force;
He might have won fame in the end,
So sensitive his nature seemed,
So daring and sweet his thought.
This other man I had dreamed
A drunken, vainglorious lout.
He had done most bitter wrong
To some who are near my heart,
Yet I know him in the song;
He, too, has resigned his part
In the casual comedy;
He, too, has been changed in his turn,
Transformed utterly:
A terrible beauty is born.
Hearts with one purpose alone
Through summer and winter seem
Enchanted to a stone
To trouble the living stream.
The horse that comes from the road,
The rider, the birds that range
From cloud to tumbling cloud,
Minute by minute they change;
A shadow of cloud on the stream
Changes minute by minute,
A horse-hoof slides on the brim,
And a horse plashes within it;
The long-legged moor-hens dive,
And hens to moor-cocks call;
Minute by minute they live:
The stone’s in the midst of all.
Too long a sacrifice
Can make a stone of the heart.
O when may it suffice?
That is Heaven’s part, our part
To murmur name upon name,
As a mother names her child
When sleep at last has come
On limbs that had run wild.
What is it but nightfall?
No, no, not night but death;
Was it needless death after all?
For England may keep faith
For all that is done and said.
We know their dream; enough
To know they dreamed and are dead;
And what if excess of love
Bewildered them till they died?
I write it in a verse –
Macdonagh and MacBride
And Connolly and Pearse
Now and in time to be,
Wherever green is worn,
Are changed, changed utterly:
A terrible beauty is born.
Pasqua, 1916
Li ho incontrati alla fine del giorno,
mentre venivano coi visi accesi
da dietro i banconi o scrivanie tra grigie
case del diciottesimo secolo.
Sono passato con un cenno del capo
o con parole gentili e insensate,
oppure ho indugiato un po’e ho detto
parole gentili e insensate,
e ho pensato prima di andarmene
ad una storia comica o ad un’allusione
che facesse ridere un amico
intorno al fuoco al club
certo che loro ed io
vivessimo solo dove si indossa
la casacca dell’istrione.
Tutto è cambiato: cambiato completamente:
nasce una tremenda bellezza.
I giorni di quella donna passavano
nell’ignorante buona volontà,
le sue notti a discutere
fin quando la sua voce si faceva stridula.
Quale voce più dolce della sua
quando giovane e bella,
cavalcava dietro i cani per la caccia alla lepre?
Quest’uomo aveva tenuto una scuola
e cavalcava il nostro cavallo alato;
quest’altro il suo aiutante ed amico
stava entrando nella sua forza;
avrebbe potuto vincere la fama alla fine,
talmente sensibile sembrava la sua natura
così audace e dolce il suo pensiero.
Quest’altro uomo l’ho sognato
ubriaco, vanaglorioso, cafone.
Aveva fatto gravissimi torti
A qualcuno che era vicino al mio cuore,
Eppure lo menziono nella mia canzone;
lui, pure, ha dato le sue dimissioni
nella commedia del caso.
Lui, pure, è cambiato a sua volta,
trasformato completamente:
nasce una tremenda bellezza.
I cuori da soli con un solo proposito
estate e inverno sembrano
incantati ad una pietra
che turba il vivo ruscello.
Il cavallo che viene dalla strada,
il cavaliere, gli uccelli che svolazzano
da nuvola ad altra nuvola
minuto per minuto cambiano.
L’ombra di una nuvola sul ruscello
cambia minuto per minuto,
lo zoccolo di un cavallo scivola sul precipizio
ed un cavallo ci cavalca dentro;
le galline dalle gambe lunghe si tuffano
e le galline di palude chiamano i galli in aiuto;
minuto per minuto vivono:
la pietra è al centro di tutto.
Un sacrificio troppo lungo
può fare del cuore una pietra.
oh, quando potrà bastare?
Che sia parte del Cielo, la nostra parte
é mormorare nome su nome
come una madre nomina suo figlio
quando il sonno alla fine è giunto
sulle membra che hanno corso tanto.
Che cos’è se non il cader della notte?
No, no, non la notte ma la morte;
non c’era bisogno della morte dopo tutto?
Perché l’Inghilterra possa tener fede
a tutto ciò che è stato fatto e detto.
Noi conosciamo il loro sogno; ci basta
sapere che chi sognava è morto;
e se l’eccessivo amore
li avesse ingannati tutti fino alla morte?
Lo scrivo in versi
Macdonagh e MacBride
e Connolly e Pearse
adesso e nel tempo che verrà,
dovunque si indossi il verde
sono cambiati, completamente cambiati:
nasce una tremenda bellezza.
(traduzione di Corinzia Monforte)