lunedì 7 novembre 2016

Le ragioni di un odio


       Non so se Trump la spunterà e, in verità, non lo credo, ma quello che leggo nelle parole finali della sua campagna elettorale è una visione degli Stati Uniti che, per quanto lontana dalla mia, è quanto di più distante ci possa essere dalla visione Statolatrica e guerrafondaia della cricca raccolta intorno alla Clinton e ad Obama. E' una idea diversa degli USA, un'idea possibile, praticabile, consapevole che il declino americano è inarrestabile, ma questonon priva quel Paese delle sue tuttora enormi potenzialità, semmai le volge in altra direzione, non più al servizio delle medesime lobbies.
       La mia non breve dimestichezza con gli States mi dice che, dietro un personaggio parecchio sopra le righe, c'è una certa idea dell'America, la stessa che, a suo tempo, avrebbe approvato senza troppi traumi e senza guerre civili una serena scissione di "una casa divisa", come essa è sempre stata.
       Staremo a vedere, ma le idee che hanno portato Trump dove è arrivato sono molto migliori, più radicate e profonde del personaggio in sé. Se lui perderà, quelle idee continueranno a camminare, sulle gambe di cittadini stanchi di essere sudditi della più totalitaria delle democrazie totalitarie, quella dove hai quasi sempre potuto scegliere tra zuppa e pan bagnato, cosa che i "democrats" ci dicono eccellentissima (forse a causa di soverchie frequentazioni in ristoranti elitari, alla portata solo delle loro tasche). A noi poveri underdog, invece, zuppa e pan bagnato paiono uguali.

                             Piero Visani