giovedì 13 luglio 2017

Paia di scarpe




       La considerazione degli "umani" come paia di scarpe da cambiare con i cambi di stagione, o problemi alla postura, o ai piedi, e così via, è diventata l'essenza della contemporaneità, che infatti è sempre più superficiale, vuota, priva di dialogo vero, basata su un'interscambiabilità di persone e ruoli che ha come unica conseguenza un risibile riduzionismo in cui - per dirla con Nietzsche - tutto ha un prezzo e nulla un valore.
       Da ciò deriva la necessità, per gli "happy few", di mettere al riparo la loro profondità esistenziale e relazionale da questo risibile mercato, onde creare rapporti e relazioni che abbiano un minimo di spessore e che si caratterizzino, in ogni loro manifestazione, per una reale consistenza e non per una grottesca vuotaggine.
        Risultano significativi, su questo sfondo, gli incroci e le convergenze che si manifestano tra quanti - per gusti e disgusti - rifiutano questa visione del mondo mercificata al punto da non poter essere neppure definita da "supermercato", ma - al più - da "hard discount".
       Un mercato (delle vacche e dei tori, o presunti tali...) che non può che fare orrore ad anime dotate di un minimo di sensibilità residua e per le quali gli altri non sono "merci", ma individui dotati di proprie specifiche peculiarità.
       Ne nasce una convergenza, spesso assolutamente automatica, tra persone che nell'anima hanno armonie che sanno suonare in gruppo e non solo individualmente.

                           Piero Visani



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