giovedì 17 ottobre 2013

A Kind of Magic

       Silenzi, sguardi. Poche parole ben calibrate. Di più non servono. Parlano i nostri cuori e i nostri volti.
       Estraneità di un attimo che diventa altrettanto rapidamente intimità assoluta, primigenia, inspiegabile nelle sue cause, solidissima nel suo manifestarsi.
       Da quand'è che ci conosciamo? Meglio non dirlo! Nessuno ci crederebbe, noi per primi!
       Da quanto tempo ci sembra di conoscerci? Da una vita, o da più di una?
       Che cos'è che ci fa sentire così reciprocamente a nostro agio? Potremmo scervellarci, nel tentare di rispondere a tale interrogativo, ma preferiamo desistere. Prendiamo atto dello splendore della situazione in cui siamo immersi e scegliamo di gustarlo fino in fondo.
       Come dice l'omonima canzone dei Queen,

The bell that rings inside your mind
Is challenging the doors of time

       Ed è proprio così. Ma c'è di più, in quanto

This flame that burns inside of me
I'm hearing secret harmonies

        Le stiamo sentendo insieme, e così

This rage that lasts a thousand years
Will soon be done

        Come? Grazie a te! Uscita da chissà dove, emersa chissà in che modo, ma assolutamente reale, come se mi attendessi da millenni e da millenni mi conoscessi. Biondo e sorridente miracolo.
         Sì, ogni altra parola è superflua: "It's a kind of magic".

                              Piero Visani





 

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