Avere un'esperienza di incontro con una "profumiera" crea non pochi problemi e qualche arrabbiatura di troppo, ma, a gioco lungo, offre anche un notevolissimo vantaggio: abitua ad "annusare" e a riconoscere quel "profumo" forse prima per te sconosciuto, ma poi - dopo averlo respirato più o meno a lungo - noto, chiaro, inconfondibile, direi addirittura scopertamente palese.
Da questo punto di vista, si tratta di un'esperienza altamente pedagogica, poiché, se ne hai fatta una, poi hai gioco facile ad accorgerti che le "operatrici" del ramo utilizzano gli stessi "profumi", le stesse patetiche tattiche, le stesse pseudo-seduzioni che non è mai possibile - ovviamente - andare a "vedere".
E così ti ritrovi decisamente più scaltrito e certamente più abile nel distinguere il vero dal falso, le donne autentiche dalle proprietarie (ma più spesso semplici e modeste commesse...) di "profumerie".
Per ragioni che ignoro, probabilmente molto più per fortuna che per mia abilità in materia, sono intercorsi circa trent'anni tra la mia prima esperienza in quel campo e l'ultima, e la mia colpa è stata - ovviamente - di essermi dimenticato della prima in un lasso di tempo tanto lungo, per cui sono cascato abbastanza scioccamente nella seconda. Ora però sono tranquillo, e non solo per il fatto che la mia seconda esperienza è relativamente recente, ma anche perché, tra trent'anni, ne avrò - se ci arrivo - 93. Anche ammettendo che io rimanga un "peccatore" impenitente, c'è un limite a tutto, ahimè, dunque credo di potermi considerare definitivamente al riparo da tali "splendide" creature. Io ho già dato e, in definitiva, non ho speso troppo e ho pure reso...
Piero Visani
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