sabato 24 gennaio 2015

Best before...

       Pensieri.
       Un po' di nervosismi, frutto di cause diverse, ma tutte gestibili, volendo.
      Tuttavia piano piano, in fondo all'anima, comincia potentemente a lievitare la mia indole futurista, libera, insofferente, non perbenista. Quell'indole che in vita mia mi ha sempre indotto a fare "mattane" e a non sottopormi in eterno a defatiganti mediazioni.
       Il bello delle cose è quando sono selvagge, naturali, vive, vere. L'istituzionalizzazione delle medesime è legittima, ma è morte differita; meglio: anticipata. E altrettanto lo sono i calcoli, le valutazioni, le riflessioni, al posto di uno stupendo carpe diem e di un meraviglioso hic et nunc immerso nei fuochi della passione.
       Poi c'è l'orgoglio, e quella è una spinta poderosa. Si è soliti infatti dire che gli esami non finiscono mai, e posso concordare, ma devo altresì dire che la soluzione a me più cara è - evolianamente - quella di arrivare nei pressi della laurea con lode e decidere di abbandonare gli studi. Detesto infatti essere sottoposto ad esami, siano essi universitari, clinici o quant'altro. E non amo per nulla che venga messa in dubbio la mia buona fede, che è una delle pochissime ricchezze su cui posso contare con assoluta certezza. Chi mi conosce davvero, del resto, lo sa: ho milioni di difetti, ma sono assolutamente onesto, con gli altri e anche con me stesso.
       Come dice un amico che mi conosce bene, con cui condivido quarant'anni di percorsi comuni, io sono un classico "Best before...", un soggetto a scadenza, proprio come un alimento arrivato a data di esaurimento del possibile consumo.
       Ne sono consapevole, esattamente come ne è consapevole lui, e spesso ci abbiamo scherzato su insieme Non ne faccio drammi. Tutti possiamo essere messi in discussione, io più di tutti. Non fa piacere, ma succede. Come dice il nostro "beneamato" premier Renzi, me ne farò una ragione. Conosco la strada, la conosco bene. Non ho nulla da spiegare e nulla di cui dolermi. Sono un uomo d'onore, io.

                       Piero Visani



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