Sono sempre stato un Johnny Reb, fin dai tempi in cui, alle medie, mi rifiutai di assistere alla messa pasquale, non essendo mai stato interessato alla religione e tanto meno al cristianesimo.
La mia natura ribelle mi ha procurato qualche problema, ma oggi, a 64 anni, credo di non aver fatto proprio nulla di sbagliato nell'aver sempre cercato di ragionare con la mia testa, non con quella di altri. Naturalmente la cosa mi ha reso oggetto di non pochi strali, ma oggi la dimensione individuale della mia vita è l'unica che mi sento di salvare, nel mio personale bilancio esistenziale. E' quella che mi ha dato quel poco di felicità di cui ho potuto godere nel mio dolorosissimo passaggio su questa Terra.
Così, quando oggi leggo di inviti alla virtù, di ritrovamenti di fede, di monoteismi ormai morti che cercano di ridestarsi a nuova vita di fronte a monoteismi che godono invece di ottima salute, non posso che sentirmi il più distante che mai da queste prese di posizione.
Resto volontariamente un maverick e ho perso qualsiasi fede in qualunque forma di vita collettiva, perché tutte le forme di vita collettiva sono a mio giudizio basate sulla menzogna e la creduloneria di soggetti che a me paiono ottusi. Il mio unico impegno politico rimane fortemente legato alla libertà individuale. Tutto il resto ha cessato di interessarmi da tempo. Se questo è anarchismo, viva l'anarchismo!
Ho passato una parte della mia vita dentro le istituzioni, un'altra a rimanere coinvolto in iniziative politico-culturali di cui non sta a me valutare la validità, ma sostanzialmente non credo più a niente, perché ho sentito troppe menzogne. Ho le mie idee, ovvio, ma sono personalissime e le espongo con un esplicito invito a "sputarmi addosso", invito che talvolta qualcuno prende alla lettera, o quasi, ma per me va bene ugualmente.
Come sempre in periodi di anteguerra, vedo in atto mobilitazioni. Avrei molto da obiettare, ma non dico nulla. Non combatterò nessuna battaglia per quello schifo definito Occidente. Non mi schiererò per nessuna riconquista del "sacro", perché i valori che non sono nel cuore degli uomini, intesi come ricerca individuale di ogni singolo uomo, non come frutto di persuasione manifesta od occulta, non mi riguardano. Resterò elitario, come sono sempre stato per inclinazione naturale; resterò individualista, per le medesime ragioni. Continuerò a battermi per il "cosiddetto Male", soprattutto perché chiunque, dopo aver visto in azione e sentito parlare il "cosiddetto Bene", non può - ritengo - che comportarsi come me.
Cercherò le mie personali vie di fuga e, là dove mi sarà additata la via della virtù, cercherò la via del mio piacere personale, come unica guida. Se in essa rientrerà la virtù, sarò virtuoso. Se - come credo e spero - non vi rientrerà, sarò giudicato "vizioso". Se quello sarà il giudizio del mondo, ne andrò straordinariamente fiero. Mi basterà essere diverso da esso.
Piero Visani
64 anni tu, 63 io ! probabilmente o meglio sicuramente abbiamo vissuto gli stessi momenti storici bollenti dei tempi che furono. Beata gioventù !!!! Ho conosciuto per caso prima dei fatti delle BR Sergio Segio, compagno di una ragazza che conoscevo, definito poi terrorista, ma che conoscendolo non aveva nulla del terrosista, o meglio dell' immagine di terrodista che si può avere: bel "figo" (passatemi l' espressione !) ma persona chiusa, schiva, e direi quasi asociale; sembrava molto timido , ma intelligente e nel suo intimo teso verso i suoi ideali(giusti o meno che fossero !). Ma erano SUOI IDEALI e in quanto tali perseguibili fino all' ultimo secondo lui giustamente.
RispondiEliminaAnch' io sono sempre stata "uno spirito libero" e ammiro chi riesce ad esserlo pienamente, anzi......commetto.... A PROPOSITO DI BENE E VIRTU'... un peccato capitale ( almeno mi sembra ,dalle mie reminiscenze del periodo dei remoti condizionamenti delle suore in oratorio, si definisca tale !!!) LO INVIDIO !!!!!! CONTINUA COSì ......NON FARTI MARCHIARE !!!!
Gianna