martedì 13 gennaio 2015

Libertà vigilata

       Com'è noto, compilando le dichiarazioni antimafia ci siamo liberati dalla mafia. Poi, magari, mentre noi eravamo lì, tutti intenti a compilare, si svolgeva qualche trattativa di troppo, tra varie tipologie di poteri (criminali e... anche). Ma noi intanto compilavamo, compilavamo con molto zelo, e speravamo bene...
           Poi mi ricordo di un modulo che un tempo si compilava entrando negli USA. Esso recitava più o meno come: "ha partecipato all'Olocausto"? E la natura grottesca della domanda era tale da indurmi a chiedermi che cosa sarebbe accaduto se, in preda a follia goliardica, avessi scritto sì. Penso che sarei ancora detenuto a Guantanamo, ovviamente innocente..., per aver voluto fare affidamento sul sense of humour degli Stati e dei loro sistemi di controllo.
         Quanto all'automatismo "più terrorismo = più controlli di polizia e meno diritti civili", ad esso va almeno riconosciuto un merito: di esplicitare con estrema chiarezza che ai governi dei "terroristi"non interessa alcunché, mentre interessa - e molto - delle libertà dei cittadini, che con questa scusa possono essere conculcate e violate.
         Il caso statunitense dell'11 settembre è ancora troppo fresco per essere dimenticato. E' questa la libertà che si vuole, per essere "messi al riparo" da "terroristi" con molti padri, alcuni dei quali stanno parecchio ad Occidente.
         Tra tutte le modalità di costruzione e perfezionamento del "Grande Fratello", questa è certo una delle più efficaci, ma anche delle più primitive. Diciamo che, se proprio uno non è un'"anima bella" di tale bellezza da abbacinargli non gli occhi, ma il cervello, qualche dubbio resta.
       "Dubitate, dubitate: qualcosa resterà..."

                                Piero Visani




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