In queste giornate ferme, di assoluta sospensione temporale, scorrono davanti ai miei occhi - come immagini in sequenza - i volti di tante persone che sono entrate nella mia vita, o che vi sono rimaste o che ne sono uscite.
Sono lieto per i nuovi arrivi, non lo sono di meno per le permanenze, mi dispiace per le dipartite (metaforiche, fortunatamente). Nel divenire della vita, tutte e tre le cose possono accadere, con varie e valide motivazioni.
Ho una personalità forte e un carattere non facile, dunque tendo a suscitare reazioni non meno spiccate, oppure a essere a mia volta parecchio tranchant, però credo che si capisca che tendo il più possibile a sottrarmi al "mercato delle relazioni umane" ed a cercare solo ed esclusivamente chi o cosa realmente mi interessa, per cui non mi sorprende se chi mi giudica non interessante o poco o punto confacente ai propri fini sceglie altre destinazioni.
Non c'è - a ben guardare - alcuna animosità, solo scelte diverse, tutte rispettabili: le altrui, le mie.
Amante come sono del divenire, capisco tutto e, al tempo stesso, mi preoccupo di tutelare la mia individualità e le mie peculiarità. Logico che ciò sia più facile con chi mi capisce, con chi entra in sintonia con me, con chi condivide la mia visione del mondo, in fondo alquanto peculiare. In un mondo in cui la vita si è fatta sempre più difficile, è inevitabile solidarizzare con i propri simili, con chi ci capisce e capiamo.
Piero Visani
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