domenica 11 gennaio 2015

La fattoria degli animali... e le sue marce

       Oggi pomeriggio, centinaia di migliaia (milioni di milioni, secondo le questure, che sanno bene come cambiare i calcoli, quando c'è un padrone da servire...) di peripatetici faranno un po' di moto (giusto, abbasso la vita sedentaria!) per confermarci che l'importante, nella vita e nel mondo, è appartenere al mainstream, non essere figli di un dio minore e soprattutto essere "politicamente corretti".
       La marcia è contro il terrorismo e le discriminazioni, e - molto casualmente - discrimina deliberatamente la più grande forza politica di Francia, il Front National (che chi scrive ritiene peraltro solo una simpatica accolita di reazionari, neppure granché capace di individuare il nemico principale).
        Quella che però è francamente folle è l'autoreferenzialità del pensiero unico, che organizza le sue marce per difendere il "diritto al dubbio" e, nel farlo, discrimina e dimentica che la Francia è piena di leggi repressive contro chi dubita di ciò che non può essere dubitato. E lo stesso Charlie Hebdo, quando ci aveva provato a farlo, di provvedimenti repressivi ne aveva subiti, eccome, tant'è che da tempo stava modificando la propria rotta in direzione di una satira decisamente più "di regime".
        Nulla di tutto questo mi sorprende. Né mi sorprende il cinismo delle classi dirigenti. Hanno scelto questa linea politica ed è giusto - dal loro punto di vista - che la seguano fino in fondo.
       Molto meno giusto è che si presentino come difensori di una morale, come difensori della libertà e della non discriminazione, visto che la loro morale è quella del furto generalizzato, la loro concezione della libertà è quella della libertà per sé e della schiavitù per gli altri, e - per quanto attiene alla non discriminazione - in Francia ci sono temi che notoriamente NON possono essere affrontati dagli storici, in nome ovviamente della "libertà di pensiero"... Chapeau!
       Appare sempre più evidente che il fronte occidentalista è ormai disponibile è fare qualsiasi follia, pur di sopravvivere a se stesso. In termini di scelte politiche e strategiche, davvero questo non suggerisce nulla di meglio che prendersela - come sento fare da molti - con falsi obiettivi?

                          Piero Visani



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