sabato 14 novembre 2015

"Chiamate alle armi"


       Vedere il presidente Hollande che minaccia gli attentatori di Parigi con aria sconvolta (ma perché sconvolta: la bomba di Saint-Denis gli è esplosa troppo vicino...?) mi ha fatto venire in mente l'importanza dell'imperturbabilità, dote dei grandi politici (e pensare che lo sia Hollande è forse un po' ottimistico).
       Ancora più divertente il "ruggito del topo" con cui ha concluso il suo messaggio alla Nazione.
        E' patetico come l'ignoranza dei politici europei sia abissale: la guerra - scrisse Carl von Clausewitz negli anni Venti dell'Ottocento - "è uno scontro di volontà contrapposte". Dunque chi ci ha attaccato ha già vinto. A meno che non gli contrapponiamo gli economisti oppure - e questa mi fa ancora più ridere - i "soldati di pace" (chissà come si comporteranno in una guerra i generali che hanno fatto carriera - e sono tanti!! - in base alla continua iterazione di un credo pacifista. Voglio ridere...).
       Con tutto il rispetto per le vittime - non tutte innocenti, peraltro, perché queste classi dirigenti europee hanno molto consenso rispetto alle loro nulle capacità - trovo in queste situazioni momenti di grande surrealismo. E' come entrare in un mattatoio: le vittime sacrificali muggiscono o belano, senza prendersela minimamente con chi le ha condotte fin lì e senza pensare che loro li hanno seguiti passivamente...

                           Piero Visani