Nel "migliore dei mondi possibili", un cittadino qualunque, minacciato fisicamente, nei suoi affetti e nelle sue proprietà, da un gruppo di malfattori, è costretto a ricorrere alla "critica delle armi", invece che alle "armi della critica", per difendersi.
Gli va bene.
Piccolo particolare. Lo Stato che pretende tutto da lui e che gli dà lezioni di comportamento, aveva qualche piccola omissione nei riguardi di uno tra gli aggressori, un soggetto addirittura condannato all'ergastolo e fuggito da un carcere, senza naturalmente che nessuno, tra i tutori dell'ordine, si desse troppa pena a cercarlo.
Tremendo e inevitabile cozzo tra la funzione di cittadinanza, ormai derubricata a semplice SUDDITANZA, e la funzione statuale, ormai derubricata a mera, totale e assoluta finzione.
Tu devi fare tutto per me, sporco suddito. Io per te non ci sono e, se c'ero, come sempre dormivo...
Ah, e ricordati che siamo il "migliore dei mondi possibile" e comunque "il meno peggio".
Fermate il mondo, voglio scendere!
Piero Visani