sabato 14 novembre 2015

La negazione e la parola


       La cultura europea, dal 1945 in avanti, ha espunto la parola "guerra" dal proprio bagaglio culturale, ma molti Paesi dell'Europa occidentale hanno continuato a praticare la guerra come ascari degli USA e talvolta in segreto.
       Da questa folle contraddizione è scaturita una serie di comportamenti antitetici non meno folli, a seguito dei quali i governi europei NEGAVANO CULTURALMENTE LA GUERRA e ne conducevano molte, spesso al traino degli Stati Uniti.
      La cultura collettiva - lo sappiamo bene - è ispirata, nel Vecchio Continente - al principio del "mai più guerre", che ci sentiamo ripetere ogni domenica in piazza San Pietro da un signore biancovestito.
       A nessuno pare mai venuto in mente di chiedersi se, negando culturalmente la guerra, ESSA AVREBBE CESSATO DI ESISTERE... Non ha cessato.
     Tutti vorremmo vivere in pace. Occorre semplicemente prendere la precauzione che la nostra idea sia condivisa.
       Pare di no.
       Il pacifismo è un'IDEOLOGIA DI MORTE spacciata erroneamente per ideologia di vita.
     Ci verranno ad ammazzare? Può darsi. Non farò mai l'errore di morire per la "Difesa dell'Occidente". Nell'Occidente delle tasse, delle scadenze fiscali, della demonìa dell'economia, della vita scambiata per un PIL, uno smartphone o una serie di scempiaggini ireniste, sono già morto da tempo, non mi possono certo uccidere gli islamici.
       Che la forza sia con voi! Good night and good luck (ve ne servirà molta...).

                                  Piero Visani