Che la nuova economia imponga nuovi orari e nuove flessibilità non credo lo dica solo il ministro Poletti. Il problema è che impone anche molte altre cose: salari decenti, fiscalità accettabile e possibilità di non vivere come i neri ai tempi della "Capanna dello zio Tom", magari consolandosi con il fatto che i proprietari terrieri non sono più gli odiosi schiavisti del Sud, ma gli illuminati (e di sinistra, si fa per dire...) schiavisti del Nord.
In questo fluire continuo di flessibilità varie, quello che resta RIGOROSAMENTE FISSO sono i salari da fame e la tassazione da urlo.
Questo è il punto di innesto con un pacifismo accuratamente coltivato dal 1945 ad oggi, con la complicità interessata degli americani. Infatti, di fronte a tali gigantesche prese per i fondelli, a orari che si dilatano sulla base delle esigenze del capitale, resta come mercede sempre e solo un pugno di euro, sufficienti a mangiare e a vivere malissimo, o a contribuire al salvataggio delle varie Banche dell'Etruria.
Nei ghetti del mondo, nell'universo di disperazione degli underdog di cui il capitalismo finanziario e predatore è da decenni un solidissimo artefice, cresce una rabbia sorda, che l'Islam sta interpretando nel migliore dei modi e con varie sfumature, che coniugano bene problemi materiali e spirituali. Da noi, resta sempre e soltanto l'invito cattocomunista alla rinuncia, a privarsi di tutto perché i "beati possidentes" possano stare sempre meglio.
Abile indurci tutti al pacifismo, perché, con una cultura solo un po' diversa, solo un po' meno ridicolmente irenica, non sarebbe assolutamente finita così. Ma la metapolitica dei servi porta alla politica dei vinti e degli sfruttati. Chi ha gambe per fuggire, fugge. Agli altri non resterà che leggersi qualche capolavoro della letteratura servile e cantare allegramente con Bennato (ma senza comprenderne i reali intendimenti): "ma per fortuna che adesso non c'è Nerone". Già, una vera, autenticissima fortuna...
Allegria, in ogni caso, con il "Black Friday" è iniziata ieri la corsa verso il Natale dei servi sciocchi: si potrà comprare poco o punto, ma è "il migliore dei mondi possibili", volevate che fosse anche gratis...? Comportatevi con cristiana rassegnazione. Starete bene nel regno dei cieli, come altri stanno bene nel Paradiso delle Urì. Noi intanto ce la spassiamo qui. Ma abbiate fede: "forse non sarà domani, ma [vedrete] che cambierà...".
Piero Visani